Tragico incidente in A8, Barbara Fettolini nei ricordi degli amici

Lavoratrice ma soprattutto mamma delle due bimbe che ha salvato

Barbara Fettolini lavorava per l’agenzia “Man at work” di largo Lamarmora

Barbara Fettolini lavorava per l’agenzia “Man at work” di largo Lamarmora

Sesto San Giovanni (Milano), 14 settembre 2018 - Ricercatrice e selezionatrice, ma soprattutto mamma. L’amore per le figlie Rebecca e Rachele. Questo ricordano gli amici di Barbara Fettolini, la 38enne scomparsa tragicamente l’altra notte a causa di un incidente sull’A8 all’altezza di Rho. «Così forte, determinata e dal cuore sincero. Splendente come donna e come madre», dice un amico.

Ieri è stato il giorno del cordoglio e dei messaggi di vicinanza al marito Claudio. Di Barbara resterà impresso soprattutto il sorriso. «Nel mio cuore porterò la sua forza, la sua tenacia, il suo coraggio, sul mio viso la sua gioia e il suo sorriso». Con Valeria si erano conosciute al corso pre-parto, quando Barbara aspettava Rebecca. «La ricordo sempre sorridente». Positiva, buona, gentile.

«E una mamma splendida. Parlava sempre delle sue bambine, era emozionata per il primo giorno di scuola della figlia più grande», sottolineano i colleghi di lavoro, l’agenzia di reclutamento «Man at work» di largo Lamarmora, dove aveva iniziato a lavorare tre anni fa per avvicinarsi a casa e che mercoledì è rimasta chiusa per lutto. Si era laureata in Filosofia morale, ma aveva cominciato la sua carriera sempre nelle risorse umane. Prima di Sesto, l’incarico come head hunter per dieci anni alla Promelec International di Milano.

Insieme al marito Claudio era appassionata di arti marziali. «Ricordo le prime lezioni al dojo, le insicurezze, le paure, i disorientamenti – racconta un amico – Ricordo l’impegno e il rispetto per ciò che facevamo e le fragorose risate prendendoci in giro davanti ad una birra a fine allenamento, con Claudio e gli altri ragazzi». Soprattutto le risate ricordano i compagni di allenamento. «Le serate erano fatte così: hamburger, patatine fritte e birra. Con lei avevo i crampi allo stomaco dal ridere. Ricordo le prime volte che abbiamo imparato a indossare l’hakama che ci si smollava puntualmente durante l’allenamento e ci dicevamo ‘Ma a questi giapponesi come gli è venuto in mente di usare questo gonnellone?’ Quando ho saputo la notizia, non ci volevo credere».

Sotto choc i genitori Laura e Giancarlo, che avevano solo Barbara. Sotto choc il resto della famiglia e gli amici. «Ci hai combinato un gran brutto scherzo, le scrive un amico sulla bacheca di Facebook. Barbara è stata travolta da un'auto davanti agli occhi delle figlie di 5 anni e 9 mesi. Stava cercando di metterle al sicuro, dopo che per un incidente tra la Clio e una Peugeot, guidata da una 37enne, era andata a sbattere contro il new jersey. Con il motore in panne e in mezzo alle auto che sfrecciavano, era scesa dall’abitacolo per recuperare il triangolo nel bagagliaio. Condoglianze alla famiglia anche da parte del sindaco Roberto Di Stefano e dal resto dell’amministrazione.