L'addio a Penati: l'epopea delle trasformazioni e l'appello sulla disabilità

Sesto, avviò rivoluzioni viabilistiche e recuperi post industriali. Ma il sogno delle Falck è ancora da realizzare

Le aree ex Falck: un futuro ancora da scrivere

Le aree ex Falck: un futuro ancora da scrivere

Sesto San Giovanni (Milano), 10 ottobre 2019 -  È stato l’ultimo sindaco dei grandi sogni. Quando pareva che Sesto dovesse diventare il centro, se non del mondo, almeno del Nord Italia con i grandi progetti dell’agenzia di sviluppo Nord Milano, le mostre al Mage sulle trasformazioni urbanistiche e le prime riconversioni avviate, poi inaugurate sotto la Giunta Oldrini: il CentroSarca, il parco archeologico ex Breda con la valorizzazione del Carroponte, il centro commerciale Vulcano. Aree dismesse che, dopo Fiorenza Bassoli, si era trovato a dover gestire con la chiusura delle fabbriche. Però Filippo Penati ebbe attenzione anche per la città costruita, con una delle decisioni destinate a dividere la città ancora oggi: le semipedonalizzazioni di piazza Petazzi, via Dante, piazza Trento e Trieste e via Picardi con tanto di proteste dei commercianti che occuparono la strada. Tanti gli sforzi in materia di sicurezza: fu Penati a introdurre il quarto turno, quello notturno, della polizia locale, poi soppresso durante la Giunta Chittò e ad alzare l’organico a cento vigili.

Sono le aree Falck la questione più travagliata di tutta la vita politica di Penati. Perché è durante il suo mandato che avviene l’ultima colata delle Falck. Bandisce il primo concorso internazionale di idee. Guarda lontano, pensa in grande, raccoglie 154 proposte che arrivano dai quattro angoli del globo. Nel 2000 arriva Giuseppe Pasini, che si vede bloccare il piano di riconversione fino a dover rivendere 5 anni dopo a Luigi Zunino. Nel 2011 le ex acciaierie tornano nel destino di Penati con l’inchiesta sul Sistema Sesto: prescritto nel filone legato alle ex Falck, assolto per gli altri. Una vicenda che lo ha segnato fino all’ultimo periodo ("i medici concordano che il cancro è anche causa dell’inchiesta giudiziaria"), quando stava affrontando le cure su una sedia a rotelle. "Ho fatto il sindaco e il mio impegno per l’abbattimento delle barriere architettoniche non è mancato. Pensavo fosse efficace ma questa esperienza mi ha inesorabilmente dimostrato che non è così e me ne scuso". Eccolo, l’ultimo lascito di Penati. "Mi permetto di dare un consiglio agli amici sindaci. Passate un po’ di tempo a girare la vostra città in sedia a rotelle e obbligate a fare altrettanto al responsabile della manutenzione strade. Io non l’ho fatto e ho sbagliato".