Strage Eureco, sesto anniversario. Una vittima: "Non è cambiato nulla"

E sull'area potrebbe arrivare un'azienda identica

Un'immagine del disastro del 4 novembre 2010

Un'immagine del disastro del 4 novembre 2010

Paderno Duganno (Milano) 4 novembre 2016 - Sono passati esattamente sei anni dall’esplosione di Eureco, l’azienda chimica padernese che si occupava di stoccaggio dei rifiuti tossici. Ricorre oggi l’anniversario di uno dei più drammatici incidenti sul lavoro degli ultimi tempi. Prima un violentissimo botto. Poi il rogo, che divampò nei locali della ditta, causando, tra i dipendenti, quattro morti e tre feriti gravi. Sei anni dopo, quel dramma non è ancora sopito. I familiari delle vittime si sono ritrovati catapultati in un mondo fatto di dolore, cause legali, processi e risarcimenti che faticano ad arrivare. Come Antonella Riunno, di 44 anni, compagna di Salvatore Catalano, una delle vittime dell’incidente. Anche lei, come Salvatore, era dipendente di Eureco. Lavorava lì come custode e abitava in un appartamento dell’azienda, insieme al compagno e alla figlia. «In quell’esplosione ho perso tutto – racconta – Il mio promesso sposo, la casa e il lavoro. Dopo sei anni non è cambiato niente, non vedo orizzonti. Siamo stati abbandonati da tutti e dall’amministrazione non arriva alcun sostegno. Abbiamo vinto il processo, è vero, ma non abbiamo risolto niente».

Due anni fa Antonella Riunno è riuscita a ottenere un risarcimento: una pensione per sua figlia, e per lei una buonuscita di 9mila euro. «Però mia figlia non prenderà la pensione per sempre. Ne avrà diritto fino ai 18 anni e adesso ne ha 16. Per questo ho urgente bisogno di trovare un lavoro, è ciò per cui ho sempre combattuto. Oppure rischio di rimanere in mezzo a una strada. E c’è chi sta ancora peggio di me. Alcuni ex dipendenti non sono riusciti  a ottenere un risarcimento perché erano assunti tramite cooperative. L’unica nota positiva è il supporto che ci arriva dal Comitato a sostegno dei familiari delle vittime e dei lavoratori. Organizzano spesso iniziative per aiutarci e cercano di non farci sentire soli». Oggi è prevista una manifestazione in occasione dell’anniversario. Alle 16 il Comitato depositerà fiori al Parco della Pace di Palazzolo Milanese. Martedì prossimo invece assemblea pubblica in municipio. In via Mazzini infatti, dove un tempo sorgeva Eureco, potrebbe insediarsi un’altra azienda chimica, la Tecnologia & Ambiente srl, che si occuperebbe ancora di smaltimento e stoccaggio dei rifiuti tossici. E che suona un po’ come una «seconda Eureco». Nonostante il secco «no» arrivato dall’amministrazione di Paderno e dal Comitato a Sostegno dei familiari delle vittime e dei lavoratori  Eureco, l’autorizzazione è stata rilasciata già alcuni mesi fa. «Ma noi non abbiamo potuto votare in merito – commenta Lorena Tacco, del Comitato – I padernesi devono subire le decisioni di Città Metropolitana ed è un meccanismo antidemocratico. Non possiamo passare sopra a quattro morti e abbiamo il sospetto che dietro questa azienda ci sia ancora Eureco». 

Per fare barricata, appunto, l’8 novembre ci sarà un’assemblea pubblica organizzata dal Comitato insieme a Medicina Democratica e Aiea, con il patrocinio del Comune. L’appuntamento è alle 21 in municipio. «Il nostro timore più grande riguarda la sicurezza dei cittadini. È un grosso pericolo aprire un’azienda chimica in una zona che, oltretutto, si affaccia sull’autostrada. Si mettono a rischio non soltanto i dipendenti, ma anche gli altri cittadini o i pendolari», chiosa Lorena Tacco.