Cusano, professore di ginnastica? Non solo, anche maestro di vita

Francesco Caldarelli nominato Cavaliere della Repubblica al merito, per le sue attività nello sport e nel sociale

I ragazzi dell’Ispia Molaschi insieme al professor Caldarelli

I ragazzi dell’Ispia Molaschi insieme al professor Caldarelli

Cusano Milanino (Milano), 2 ottobre 2017 - Cavaliere della Repubblica al merito, per le sue attività nello sport e nel sociale. Non capita tutti i giorni che un anonimo insegnante di educazione fisica venga insignito di tale titolo. Ma la storia di Francesco Caldarelli, 57 anni, docente di educazione fisica all’istituto professionale Ipsia Molaschi di Cusano Milanino, meritava davvero di essere premiata e raccontata, perché incarna in modo semplice e concreto quel la filosofia di insegnamento che fa del docente una guida e un educatore, anche al di fuori delle ore scolastiche.

Forse il professor Caldarelli ha avuto gioco più facile, facendo l’insegnante di «ginnastica» in un istituto professionale dove l’ora di palestra rappresenta lo spazio di sfogo per tanti giovani. «Per loro l’insegnante di educazione fisica è la persona con la quale avere un contatto più profondo e diretto, perché non si ha il timore di interrogazioni e compiti in classe», confessa. Ma il suo rapporto di «amicizia» e di guida con decine di ragazzi del Molaschi ha superato anche il recinto dell’istituto grazie allo sport. «Era il 2006 quando, insieme ad alcuni genitori, ho provato a portare i ragazzi a correre la Stramilanino, la corsa dedicata agli studenti di Cusano – racconta – nei primi anni si è faticato, alcuni venivano a rimorchio, altri erano più stimolati. Tuttavia da lì è nato un seme che è cresciuto negli anni».

Il prof ha creato un piccolo gruppo di studenti runners che in diverse occasioni, durante l’anno, si cimentano in piccole gare a Cusano e nei comuni vicini. A volte i partecipanti si contano sulle dita di una mano, altre volte arrivano addirittura in 20 o 30. Qualcuno in divisa sportiva, altri con i jeans e lo zainetto in spalla. Ma tutti corrono e si divertono. «Ogni volta, anche il più scontroso dei ragazzi, ha finito la giornata ringraziandoci per il divertimento che ha vissuto», racconta ancora Francesco. Dalle corse al lettino dell’Avis, il passo è stato breve. Francesco è un runner esperto e oggi appassionato di trail e di corse in montagna. Ma la sua altra passione, o meglio dovere civico, è quella per le donazioni di sangue con Avis. Per questo, ha promosso tra i suoi allievi l’esperienza della donazione. Ogni anno, un gruppo di quasi un trentina di studenti si presta a donare. «La cosa più bella è che ci sono molti ex allievi che mi chiamano e mi chiedono di essere avvertiti, per esserci anche loro».