Omicidio di Cusano, nel giardino la soluzione del giallo

La difesa di Paolo Minolfi, accusato di aver ucciso Beppe Alessio, chiede il sequestro del cortile della villa

I rilievi dei carabinieri nel giardino della lussuosa villa di viale Buffoli

I rilievi dei carabinieri nel giardino della lussuosa villa di viale Buffoli

Cusano Milanino (Milano), 6 giugno 2019 - Potrebbe entrare in scena anche il generale Luciano Garofano, già capo del Ris di Parma, nelle indagini sull’omicidio di Beppe Alessio, avvenuto 10 giorni fa nel giadino di una lussuosa villa del quartiere di Milanino. Il legale di Paolo Minolfi, l’avvocato del foro monzese Massimiliano Lanci, ha chiesto una consulenza al celebre investigatore nel tentativo di fare luce sui moltissimi punti d’ombra che ancora permangono nella vicenda.

Il legale ha anche chiesto ai magistrati di Monza di disporre il sequestro del giardino privato di viale Buffoli nel quale sarebbe avvenuta la sanguinosa lite tra Alessio, morto a 42 anni, e il tassista padernese 37enne, oggi accusato di omicidio volontario. Verrà chiesto anche il sequestro degli abiti che sarebbero finiti in lavatrice, così come il coltello lavato in lavastoviglie. Minolfi ha scelto di non parlare con gli inquirenti. L’avvocato Lanci ha espresso più di un dubbio sulla dinamica che era stata rappresentata in un primo momento, secondo quanto raccolto dai carabinieri di Cusano Milanino e della Compagnia di Sesto. I militari stanno proseguendo le indagini in silenzio e a quanto risulta negli ultimi giorni hanno sentito diversi testimoni. È infatti emerso che al momento della lite nella villa era presente anche una bambina di 5 anni, figlia della proprietaria dell’abitazione. E che la bimba sarebbe stata portata via da un’amica già dopo che la lite era avvenuta.

Si stanno analizzando i telefoni delle persone presenti per cercare di ricostruire la dinamica dei fatti. Gli investigatori devono cercare di ricostruire l’ultima ora di vita di Alessio per stabilire quando è stato accoltellato. Inoltre si vuole capire perché il corpo dell’uomo sia stato trascinato fuori dal giardino, su un marciapiedi pubblico, dove è stato soccorso. L’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite tra Beppe Alessio, ex compagno della proprietaria della villa, e Paolo Minolfi, che aveva cominciato una relazione con la donna di 42 anni solamente una decina di giorni prima. Non è ancora chiaro se Alessio sia entrato nella villa scavalcando la recinzione, oppure aprendo in qualche modo il cancello. Inoltre non è chiaro se Minolfi sia uscito di casa già impugnando il coltello con il quale sono stati inferti i due fendenti fatali. Quell’omicidio che appariva così chiaro nelle prime ore successive alla tragedia, si sta trasformando sempre di più in un giallo. Non a caso, l’avvocato che difende Minolfi sarebbe pronto a chiedere la legittima difesa per il suo cliente, ritenendo che possa essersi sentito minacciato in casa della sua compagna.