Cusano, metrotranvia in stallo: gli espropri no

Città Metropolitana ordina lo sgombero degli orti comunali. Cusano e Bresso chiedono altre modifiche al progetto

Il progetto è stato inviato al Ministero per la valutazione finale

Il progetto è stato inviato al Ministero per la valutazione finale

Cusano Milanino (Milano), 8 dicembre 2019 - Il cantiere per la metrotranvia Milano-Seregno continua ad attendere, ma Città Metropolitana ha disposto l’esproprio di una parte degli orti comunali per fare spazio ai lavori che, iniziati formalmente nel 2013, in realtà non sono mai partiti. È uno dei paradossi di questo progetto che appare sempre più complesso e anacronistico. È di pochi giorni fa la notizia che Città Metropolitana starebbe per entrare nella fase finale di una ardua trattativa con l’impresa vincitrice dell’appalto, per giungere all’esecuzione dell’opera. Il nuovo progetto è così diverso dal precedente che è stato inviato al ministero delle Infrastrutture per la valutazione finale. Nel frattempo si tenta la chiusura della trattativa con Cmc, l’impresa che nel 2012 si è aggiudicata l’appalto e che non ha mai cominciato i lavori. "Purtroppo non abbiamo risposte da dare ai nostri cittadini - ha confermato il sindaco di Cusano, Valeria Lesma -. Gli stessi tecnici di Regione Lombardia ci hanno confermato il loro scetticismo su un progetto così datato e superato anche dall’ipotesi di sbinamento della M5 che porterebbe la metropolitana fino a Cusano e che modificherebbe l’equilibrio costi-benefici del vecchio progetto metrotranvia".

Da Città Metropolitana si esprime cauto ottimismo. "Il lavoro compiuto in questi mesi è enorme - ha spiegato la delegata alla Mobilità, Siria Trezzi -. Abbiamo inserito molte delle modifiche richieste dai Comuni. Siamo giunti a un progetto condiviso e siamo a un passo da un accordo con l’impresa che consentirebbe la progettazione esecutiva e la partenza dei cantieri". I tempi stringono e l’obiettivo è chiudere tutto entro fine anno. Recentemente il sindaco di Cusano si è unita alla battaglia avviata dal collega di Bresso Simone Cairo per rivedere il progetto. "Concordiamo sul fatto che la tranvia potrebbe fermarsi tra Cusano e Calderara, nelle aree adiacenti via Alessandrina - dice Lesma -. Da lì dovrebbe passare anche la futura linea M5. Fermare il tram in quel punto, significa riqualificare le città in modo più sostenibile". Il progetto di fattibilità prevede infatti che il tram corra lungo via Sormani a Cusano e via Vittorio Veneto a Bresso, di fatto tagliando in due le città. Una soluzione che oggi viene giudicata troppo pesante. È chiaro che nuove modifiche al progetto metterebbero a rischio l’intero finanziamento che ormai ha quasi 10 anni. Ma sia gli addetti ai lavori che i cittadini appaiono sempre più divisi sull’utilità di una tranvia tradizionale. Intanto, il Comune di Cusano avvierà lo sgombero di una decina di orti comunali richiesto da Città Metropolitana. Ai proprietari sarà offerta la possibilità di entrare nella graduatoria per l’assegnazione di nuovi orti.