Neonato abbandonato in un campo a Cormano. Una donna lo salva: Alberto vivrà

Era vestito con una tutina nuova, nato da 48 ore, forse straniero. Lo ha trovato Pinuccia Rozzino, mentre andava nel suo orto: "Ho sentito un vagito. In meno di un secondo mi hanno ceduto le gambe e il cuore ha cominciato a battere fortissimo"

Il neonato trovato in un campo a Cormano

Il neonato trovato in un campo a Cormano

Cormano (Milano), 7 aprile 2015 - Lo ha vestito con una tutina di cotone praticamente nuova. Poi, lo ha avvolto nel sacchetto di un negozio di vestitini per bambini, lasciando sporgere solamente la testolina. Sotto, una copertina. Così è stato trovato «Alberto», il neonato abbandonato nel giorno di Pasquetta lungo un vicolo sterrato di uno dei quartieri più ricchi e tranquilli di Cormano, alle porte di Milano. A ritrovarlo, dopo l’ora di pranzo, è stata Pinuccia Rozzino, pensionata che in fondo a quel vicolo chiuso, una traversa di via Prealpi, gestisce insieme al marito un piccolo orto di famiglia. Ieri pomeriggio intorno alle 14, ci era andata per dare da mangiare al cane, ma quando è entrata nella via con la bicicletta si è accorta di una presenza insolita. «Ho visto quel fagotto, pensavo fosse un sacco dell’immondizia, per un istante ho avuto l’impressione che qualcuno avesse gettato lì un bambolotto – racconta emozionata -. Poi ho sentito un vagito. In meno di un secondo mi hanno ceduto le gambe e il cuore ha cominciato a battere fortissimo. Ho preso il fagottino in braccio e non sapevo più cosa pensare».

La donna ha avvertito il marito e subito dopo ha chiamato il 112 facendo intervenire i soccorsi. «Per fortuna quel bambino stava bene. Il suo vagito era quello di un bimbo sano – si dice sicura Pinuccia -.Pinuccia Rozzino indica quanto era grande il fagottino di Alberto trovato a CormanoEra così bello. Aveva la pelle chiara e i capelli neri neri, più di un merlo». Il bimbo è stato prelevato dai lettighieri del 118 che hanno confermato le sue buone condizioni di salute. Quasi certamente è stato abbandonato nell’ora di pranzo, perché fino alle 12,30 nella vietta era presente il marito di Pinuccia e alcuni operai al lavoro in una villetta vicina. Uno dei soccorritori le ha chiesto come avrebbe voluto che si chiamasse. «Angelo!». «Non ci ho dovuto pensare nemmeno per un secondo perché quel bimbo è come un angelo venuto dal cielo». In ospedale a Niguarda dove è ricoverato in Neonatologia invece è stato «battezzato» Alberto. Pesa 2 chili e 560 grammi, è in buona salute ma infreddolito per il tempo trascorso a terra. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Cormano che dovranno cercare di capire la provenienza del neonato.

Dalle prime indicazioni si sa che il bambino potrebbe avere dalle 24 alle 48 ore di vita. Non si è esclude che sia straniero, ma è un’ipotesi per il momento. Una prima ricerca e visita del bimbo lascerebbe pensare che non sia nato in ospedale, ma in casa. La prima domanda alla quale gli investigatori devono cercare di dare risposta è come mai la donna sia arrivata in quel quartiere, isolato dal resto della città dal fiume Seveso e dall’autostrada e collegato solamente da una strada a fondo cieco. Evidentemente si tratta di una donna che conosceva quel quartiere tranquillo e ben frequentato. L’emozione è tanta per la signora Pinuccia, oggi nonna di due nipoti: « Spero che la madre ci ripensi e vada in ospedale a prenderlo».