Tragedia di Cormano, i dipendenti: "Siamo distrutti, salviamo le aziende"

Figlio licenziato uccide il padre imprenditore. I dipendenti di Cormano e Bollate sotto choc

I lavoratori della sede di Bollate

I lavoratori della sede di Bollate

Cormano (Milano), 4 luglio 2018 - Di tragedia in tragedia. L'orribile morte di Romano Platini e della sua compagna Anita Salsi avvenuta lunedì sera per mano del figlio di lui, Maurizio, rischia ora di mettere a rischio il futuro di altre 11 famiglie. Quelle degli operai e dei tecnici che lavorano nelle due aziende gestiste dalla famiglia. A lanciare l’allarme sono proprio gli 11 dipendenti della «Nuova Seri Cart» di via Zara 22 a Cormano, dove lunedì sera è avvenuta la tragedia, e della «Best & Seller», società in amministrazione controllata in via Meroni 9 a Bollate. Ieri mattina tutti i dipendenti si sono ritrovati nella sede bollatese con il cuore pesante. «Non abbiamo più un datore di lavoro o un interlocutore in grado di darci garanzie per il futuro – spiegano alcuni dipendenti –. Non sappiamo se e come andare avanti. Il nostro è un lavoro che si basa sulla rapidità i clienti si rivolgono a noi per campagne pubblicitarie e per elaborazioni grafiche che devono essere consegnate in pochi giorni. Il non avere un datore di lavoro rischia di far precipitare l’azienda in pochi giorni».

Già martedì mattina alcuni dei clienti si sono precipitati in azienda per capire se le scadenze saranno rispettate. Il rischio è che le lavorazioni in corso vengano ritirate e non ne arrivino di nuove, decretando la fine di un’impresa che fino ad oggi stava sul mercato. Ad assistere i lavoratori è Vittorio Sarti, segretario della Uilm milanese che ieri ha rivolto un appello al tribunale affinché valuti immediatamente la possibilità di un provvedimento di amministrazione controllata o di tutela per superare le incertezze del momento.

«L’amminstratore unico della società è defunto – spiega Sarti – Se si vogliono salvare i posti di lavoro degli 11 dipendenti ci vuole un intervento rapido del tribunale, altrimenti la tragedia si sommerà una nuova tragedia. Abbiamo chiesto anche di poter parlare con l’unico figlio rimasto in vita che, pur attraversando un momento difficilissimo, speriamo comprenda la situazione».

In verità la situazione delle due società che hanno base a Cormano e Bollate è piuttosto complicata: la «Best & Seller» si trovava già da mesi in amministrazione controllata ed era affidata in affitto alla «Nuova Seri Cart» con sede a Cormano. A quanto riferiscono le persone più vicine alla famiglia, l’imprenditore 64enne di Cinisello aveva deciso di vendere le aziende. Qualcuno riferisce che aveva già trovato un accordo per vendere il capannone di Cormano, tanto che i 3 dipendenti presenti in quella sede, compreso il figlio Maurizio, dovevano trasferirsi a Bollate entro l’estate. Era anche in corso una trattativa per la vendita dell’intera attività a operatori concorrenti e forse proprio da qui nascerebbero i dissapori con il figlio Maurizio che lunedì sera ha messo in atto il suo intento omicida uccidendo il padre e la sua compagna, socia di minoranza nelle società, prima togliersi la vita.