Sesto, il Comune si fa largo a spese dell’Isec

Uno spazio di Villa Mylius sarà destinato a uffici municipali e non più solo all’Istituto di storia dell’età contemporanea

L’Isec è nato nel 1973 per conservare nonché valorizzare fonti e documenti

L’Isec è nato nel 1973 per conservare nonché valorizzare fonti e documenti

Sesto San Giovannni (Milano), 29 giugno 2020 - Il Comune lo definisce un "piano di ottimizzazione e razionalizzazione nell’uso degli spazi coerente alle caratteristiche dell’immobile". Nei fatti, parte di Villa Mylius sarà utilizzata per ospitare gli uffici del municipio e non più soltanto materiali e attività dell’Istituto di storia dell’età contemporanea (Isec). Lo ha deciso l’amministrazione anticipando con una delibera un nuovo accordo in vista della scadenza della convenzione al 31 dicembre. La nuova intesa dovrà "contemplare l’uso di spazi ad uffici da parte del Comune quale ente proprietario e mantenerne una parte a disposizione della stessa Fondazione Isec".

In più, ci sarà "la limitazione d’uso a deposito cartaceo, non essendosi in presenza di un certificato di prevenzione incendi". Nata nel 1973 con lo scopo di raccogliere, conservare e valorizzare fonti e documenti sulla storia della Resistenza e del movimento operaio, Fondazione Isec è diventata un punto di riferimento nazionale con un patrimonio lineare di 5 chilometri, costituito da 350 fondi archivistici, 100mila volumi della biblioteca, 170mila fotografie, 100mila disegni tecnici.

Alla Fondazione era stato concesso il comodato gratuito dei locali della villa di largo Lamarmora per 9 anni, "con scrittura privata, che non risulta repertoriata al registro degli atti dell’ente né registrata all’Agenzia delle entrate", si legge nel documento della Giunta che sottolinea anche "le caratteristiche di valore architettonico e la localizzazione di pregio dell’immobile". Per confutare l’uso esclusivo dell’immobile da parte della Fondazione, si ricorda addirittura che la sala conferenze negli anni sia stata concessa a terzi "dietro corresponsione di un rimborso spese, così come per i locali ad essa assegnati, da parte di altre istituzioni e anche in questo caso a titolo oneroso".

Per ridurre gli spazi all’Isec, si fa riferimento anche all’emergenza sanitaria e alle "disposizioni normative limitative della capacità dispositiva dell’ente in materia immobiliare". Così, l’unica soluzione per "il reperimento di spazi aggiuntivi a ufficio attraverso i quali perseguire condizioni ottimali di funzionamento e attuare la misura del distanziamento" è quella di "considerare l’immobile quale risorsa di rilievo, della quale poter tener conto nelle scelte organizzative del Comune".