Cologno Monzese, mini ospedale in aiuto alla Rsa

Alla casa di riposo di Cologno, gestita da Fondazione Mantovani, alcuni esami si fanno direttamente in struttura

Da giorni la Fondazione Mantovani fa incontrare gli ospiti con i familiari

Da giorni la Fondazione Mantovani fa incontrare gli ospiti con i familiari

Cologno Monzese (Milano), 28 aprile 2020 - Un mini ospedale, direttamente in struttura, a supporto della cura e dell’assistenza ai residenti. Succede alla residenza sanitaria di Cologno, gestita dalla Fondazione Mantovani, dove si è cercato di organizzare un livello ulteriore, che prevede terapie e farmaci di natura ospedaliera, con la disponibilità, direttamente nella onlus, di strumenti per l’esecuzione di esami. In questi giorni, sono in corso elettrocardiogrammi e principali analisi ematiche, nonché ulteriori visite specialistiche.

«L’importante dotazione di farmaci ha consentito l’esecuzione di prestazioni di alta intensità", spiegano dalla struttura, senza che gli anziani siano stati costretti ad abbandonare la Casa Famiglia per recarsi in ospedale. In corso anche le ecografie, che consentono di verificare la presenza di polmoniti, in stato iniziale, anche senza doversi recare nei nosocomi. "Si tratta di una modalità di diagnosi precoce, che permette così di proteggere i pazienti più fragili e così avviare le idonee terapie previste dai protocolli delle strutture ospedaliere, integrando in questo modo l’assistenza socio-sanitaria di una Rsa con criteri clinici".

Si va poi avanti con la task force sanitaria esterna, che vede uno staff guidato da un anestesista rianimatore, internisti, infermieri di area critica coadiuvati da un pool di 4 ulteriori medici che affiancano il personale della casa di riposo. Da giorni, la Fondazione Mantovani ha avviato la Fase2. Da domenica scorsa, infatti, previo consenso dei medici, alcuni residenti hanno potuto incontrare un proprio familiare, ovviamente all’esterno della struttura e nel rigoroso rispetto delle norme con la distanza di almeno due metri, guanti e mascherine.

L’iniziativa si è ripetuta e proseguirà anche nel prossimo fine settimana. La struttura aveva visto 5 morti per Covid-19, altrettanti ospiti in ospedale, 18 anziani positivi al primo screening veloce effettuato dalla Fondazione, oltre al 60 per cento del personale in casa in malattia. A Sesto San Giovanni il comitato dei parenti della Fondazione La Pelucca il 23 aprile ha scritto una lettera ad Ats e alla Protezione civile, dopo quella già inviata all’amministrazione.

«Nelle due strutture di via Campanella e di via Boccaccio ci sono circa 180 ospiti: di questi 32 presentano sintomi collegati al virus e 34 dipendenti sono in quarantena. In tutto a oggi sono stati effettuati solo 30 tamponi". E, se la situazione tamponi non è cambiata, quella relativa ai decessi è peggiorata con 4 persone decedute, rimarca ancora il comitato.