A Cologno l'asilo bilingue che piace ai piccoli

Alla materna "Bimbi della Coccinella" di via Volta si impara prima l’inglese dell’italiano

Uno dei cartelloni utilizzati per spiegare l'inglese a scuola

Uno dei cartelloni utilizzati per spiegare l'inglese a scuola

Cologno Monzese (Milano), 21 marzo 2018 - «My favourite colour is purple». Dopo il lungo corridoio con gli armadietti e i cartelloni alle pareti, si entra nelle aule dove i bambini parlano inglese e subito dopo italiano a seconda dell’educatore che si trovano davanti. Succede all’English Kindergarten and Nursery School «Bimbi della Coccinella», l’asilo nido bilingue e la scuola materna inglese in via Volta 16. Qui i piccoli allievi da 0 a 6 anni imparano naturalmente a esprimersi e comprendere la lingua britannica, grazie a maestri madrelingua che li stimolano continuamente attraverso il gioco e anche lezioni davanti a cartelloni.

Mentre in una classe ieri mattina si disegnava con un’educatrice di Manchester e un altro educatore italiano, nell’aula accanto si imparava a pronunciare i colori, scegliendo il preferito da un tabellone in lingua straniera con un’altra docente madrelingua. Si tratta di un servizio all’infanzia unico nel suo genere nel Nord Milano, che da settembre amplierà ancora il suo bacino fino a circa 100 bambini accolti tra nido, Primavera e materna. Anima della scuola Irene Piazza Roncoroni, che ne ha curato l’apertura fin dal 2014 quando l’istituto si prefigurava come asilo aziendale di Direct Line, che ha sede proprio in via Volta 16 dopo il trasferimento da Cinisello Balsamo.

«All'inizio era rivolto ai bimbi da 3 mesi a 3 anni, poi il progetto si è sviluppato, prendendo corpo e oggi sta vivendo un nuovo ampliamento – spiega Irene -. L’utenza arriva per lo più da Cologno, ma anche da Vimodrone e Brugherio». Le famiglie che hanno scelto questa struttura sono le più diverse. «C’è il genitore che per lavoro viaggia molto e capisce che l’inglese è fondamentale. Ci sono le famiglie con un genitore di madrelingua inglese. Abbiamo anche un papà fiorentino sposato con una donna araba, che non sanno dove saranno tra qualche anno e vogliono che il figlio sia facilitato in caso di trasferimento – racconta la referente della scuola -. Sono genitori che vogliono dare competenze e occasioni in più. È molto più facile imparare una lingua da bambini, si apprende in modo più naturale. Alla fine del percorso, diventerà un’abilità primaria, come camminare». Il metodo è quello internazionale, ma non solo. C’è molto del metodo Montessori, infatti, in questo istituto. Dalla sperimentazione, che mette al centro il piccolo con laboratori e giochi ingegnosi, fino all’ambiente stesso: dai mobili di arredo e gioco tutti rigorosamente in legno (anche le cucine a misura di infante) ai due giardini per le attività all’esterno dove si coltiva anche un piccolo orto nei cassoni. Classi poco numerose, per aumentare la cura verso gli iscritti, all’interno del nido opera anche un’equipe psicoeducativa qualificata e il rapporto è di un educatore ogni 7 alunni.