Sesto, Città della Salute più vicina: siglato il cambio di proprietà

Le aree passano dal Comune alle fondazioni degli Irccs Istituto dei Tumori e Neurologico Besta

La firma dell'accordo

La firma dell'accordo

Sesto San Giovanni (Milano), 1 agosto 2018 - Trecentoventi pagine di atto informatico, quelle che sono state trasmesse all’Agenzia delle Entrate e che certificano l’avvenuto passaggio di proprietà delle aree dove sorgerà la Città della Salute e della Ricerca. Ieri mattina, a Palazzo Pirelli, davanti al notaio Giuseppe Calafiori, è stata così siglata la cessione senza corrispettivo dei lotti bonificati dal Comune alla Regione. Anzi, per essere precisi, alle Fondazioni degli Irccs Istituto dei Tumori e Neurologico Besta. "La firma rappresenta un punto partenza fondamentale e non un passaggio insignificante o soltanto formale - ha sottolineato Alberto Guglielmo, presidente dell’Istituto Besta -. Diventa operativo un percorso per dare risposte non ai nostri 700 dipendenti e ai 200 ricercatori, bensì ai bisogni del malato. Non parlo di risposta sanitaria, quella è scontata. Ma di qualità della vita, umanizzazione della cura. Basti pensare che, oltre all’ospedale, l’architetto Renzo Piano ha disegnato anche orti e 10mila alberi".

L’incognita riguarda, però, il cronoprogramma. La giunta lombarda lo ha ammesso anche ieri, durante la conferenza stampa: sui tempi, impossibile dare certezze. "Possiamo dire, che l’obiettivo è restare nel mandato", ha risposto l’assessore agli Enti locali Massimo Sertori. L’inaugurazione del maxipolo sanitario era già fissata al 2021. I nodi ancora non sciolti potrebbero, però, slittare il crono di altri 12 mesi. "Non abbiamo mai abbandonato né perso di vista il progetto - ha commentato Giulio Gallera, assessore al Welfare -. Siamo in attesa dell’ultima fase giudiziaria sull’appalto. Tutti i gradi di giudizio finora hanno visto la Regione vincente, quindi siamo sereni".

Tuttavia, la partita più delicata, oggi, non è più tanto il pronunciamento del Consiglio di Stato sull’aggiudicazione a Condotte quanto la capacità finanziaria della società di far fronte a una commessa da 450 milioni di euro e alla possibilità di “traslare” la concessione di realizzazione e gestione della Città della Salute a un nuovo organismo formato da Condotte e dagli altri gruppi della cordata. "Abbiamo inviato un quesito all’Autorirà Nazionale Anticorruzione per capire se possiamo procedere in questo modo. Confidiamo nella tenuta dell’assetto societario di Condotte", ha spiegato Gallera. "Per noi l’importante non è quando sarà avviato il cantiere, ma individuare il concessionario. Solo a quel punto speriamo che sarà edificato tutto rapidamente, perché questo vuol dire darci prospettiva visto che gli Irccs ogni due anni sono sottoposti a controlli ministeriali per gli accreditamenti - ha continuato Guglielmo -. Ben tre presidenti di Regione hanno creduto in questa scommessa e finalmente oggi il progetto decolla. Un progetto che dà risposta all’intero Paese, se consideriamo che il 60% dei nostri pazienti arriva da fuori Lombardia".

Una "Silicon Valley della sanità a cui stiamo partecipando". Così l’ha definita Enzo Lucchini, presidente dell’Istituto dei Tumori. "Quest’anno compiamo 90 anni. Festeggiamo questo anniversario e conserviamo il primato di essere il primo Irccs oncologico. Proprio in questo anno, per noi è un privilegio e un onore avere sottoscritto questo atto". Non un semplice trasloco di strutture, ha concluso Lucchini, ma "un meraviglioso, ambizioso e giusto progetto di sistema pubblico integrato di funzioni complesse e ricerca, che sarà un punto di riferimento all’avanguardia a livello internazionale".