Cinisello, dopo le educatrici anche i vigili sul piede di guerra

La contestazione è la fotocopia di quella indetta dalle maestra d'asilo

La polizia locale è contraria al Piano triennale del fabbisogno

La polizia locale è contraria al Piano triennale del fabbisogno

Cinisello Balsamo (Milano), 21 dicembre 2018 - Dalle educatrici dei nidi alla polizia locale. Si allarga lo scontro sindacale tra l’amministrazione comunale e i lavoratori del municipio. Mercoledì gli agenti della polizia locale si sono riuniti in assemblea ed hanno proclamato lo stato di agitazione, esprimendo una chiara e aperta contrarietà al Piano triennale del fabbisogno presentato dall’amministrazione.

«Le lavoratrici e i lavoratori ritengono inaccettabile che il rafforzamento del Corpo di polizia locale e la realizzazione del servizio h24 venga realizzato comportando di fatto una riduzione degli importi delle indennità e salario accessorio sia per il personale della polizia locale che per tutti i dipendenti dell’ente». Di fatto gli agenti affermano che il potenziamento del Corpo dei vigili, che nel piano prevede l’ingresso di dieci nuovi agenti in tre anni per poi giungere ad un organico di 70 agenti entro il 2023, non può essere realizzato se questo comporterà un sacrificio in altri settori della macchina comunale.

Il documento è firmato dalle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Usb ed affida alla Rsu comunale il mandato più ampio per attivare le forme di lotta necessarie a bloccare il piano messo in campo dall’amministrazione comunale del sindaco Giacomo Ghilardi. Si tratta di un duro colpo al primo cittadino che nel suo mandato aveva compiuto come scelta politica forte il desiderio di potenziare il Corpo di polizia locale, ritenendolo funzionale agli obiettivi di miglioramento della sicurezza che si era posto in campagna elettorale.

Nelle ultime settimane la situazione è precipitata dopo che le organizzazioni sindacali si sono opposte all’intero piano. In particolare la protesta è esplosa sulla parte del piano che prevede l’esternalizzazione del nido Girasole di via Abruzzi, che verrebbe affidato alla società pubblica sovracomunale Ipis, per destinare le undici educatrici ad altri ruoli all’interno del municipio.

Questo, nei fatti, consentirebbe alla giunta di limitare le assunzioni in altri settori e di concentrare i nuovi concorsi sull’assunzione di vigili. La maggioranza di centrodestra si difende affermando che sono state le stesse educatrici ad avere palesato l’indisponibilità totale o parziale a continuare a lavorare con i bambini. Dai sindacati fanno sapere che questa indisponibilità riguarderebbe una sola operatrice. Lunedì sera la contestazione è approdata al Consiglio comunale: quasi cento persone tra delegati sindacali, operatori dei nidi, familiari degli utenti ed esponenti della Sinistra cinisellese si sono date appuntamento mettendo in scena una colorata e a tratti rumorosa protesta.