Cinisello, don Luigi Lesmo: "La mia Spiga d’Oro per i malati"

Il sacerdote dedica l’onorificenza alle persone ricoverate al Bassini

Don Luigi Lesmo insieme al sindaco Ghilardi

Don Luigi Lesmo insieme al sindaco Ghilardi

Cinisello Balsamo (Milano), 18 ottobre 2018 - "Allora non era uno scherzo del mio parroco don Emilio. Invece si tratta di un premio vero, di responsabilità che mette in discussione la mia coscienza". Ha esordito così, mettendola in risata come al suo solito don Luigi Lesmo, il prete degli ultimi e degli ammalati che per un giorno è stato protagonista pubblico a Cinisello in occasione della consegna della Spiga D’Oro che gli è stata assegnata proprio per la sua grande cura spirituale e dedizione agli ammalati nella veste di cappellano al Bassini. Una onorificenza che pesa, perché questo sacerdote alla soglia degli 80 anni, da quasi 20 è attore presente e silenzioso in uno degli ambiti sociali più delicati e complessi della vita sociale, quello dell’assistenza spirituale ai malati. Dal 2002 è il cappellano dell’ospedale Bassini con il compito di celebrare i riti religiosi e di portare conforto di tanto in tanto alle persone ricoverate, a volte per brevi periodi, altre per malattie dall’esito infausto.

Come si dice per i lavoratori infaticabili, don Luigi fin da subito ha cominciato "a portare il lavoro a casa", o per meglio dire, ad andare lui nelle case degli ex pazienti e dei tanti malati che in lui avevano trovato una figura di speranza e di conforto nei momenti più difficili. Lui stesso malato e anziano, ancora oggi si sposta vorticosamente per Cinisello e nei comuni vicini, visitando al domicilio quei tanti anziani e malati che ha conosciuto in ospedale o alla parrocchia di Pio X, dove è coadiutore del parroco. Domenica pomeriggio, in occasione della premiazione che si è tenuta all’auditorium de Il Pertini, dinanzi alle autorità e centinaia di cittadini don Luigi ha mostrato una volta di più il suo spessore di uomo e di sacerdote, tenendo un discorso che a tratti ha divertito ma che ha fatto soprattutto riflettere sulle responsabilità che ogni cittadino ha nei confronti dei vicini.

"Guai se tutti diranno bene di te, così hanno fatto con i falsi profeti", ha scherzato citando il Vangelo. "Mi domandavo, la mia Spiga d’Oro è colma di grano o di zizzania – ha detto ai presenti - L’oro della spiga è colmo di pane da spezzare e condividere o di un tesoro che i ladri rubano. Per questo sento la tentazione di dire al sindaco: la dia ai molti confratelli più meritevoli di me. Poi ho capito, la Spiga non era per me, ma per il mio compito, consolare, accogliere, benedire, perdonare".

Don luigi ha definito la sua presenza tra i malati un segno della presenza della Chiesa tra gli ultimi. Ha citato i due cappellani che prima di lui hanno rivestito il suo ruolo e le 17 suore che si sono alternate al Bassini per animare lo spirito cristiano tra quanti troppo spesso hanno bisogno di un conforto spirituale. "Metterò la Spiga d’Oro sotto i miei occhi ogni giorno e mi farò provocare dalla domanda: sei spiga di grano o sei zizzania?", ha concluso.