Cinisello, no alla rievocazione di Woodstock

Unione Popolare attacca il Comune: "Censurato evento non gradito"

Cinquant’anni fa il mitico concerto di Woodstock

Cinquant’anni fa il mitico concerto di Woodstock

Cinisello Balsamo (Milano), 21 settembre 2019 - Il Comune rifiuta la rievocazione di Woodstock che un gruppo di cinisellesi intendeva organizzare in Villa Ghirlanda, ma l’incontro si sposta in piazza e diventerà una kermesse spontanea di musica e poesia all’insegna della pace e contro le censure. L’evento sarà domani pomeriggio alle 16: Unione Popolare ha dato appuntamento ai cittadini per una mobilitazione spontanea davanti alla biblioteca Pertini. Chiunque potrà prendervi parte, imbracciando una chitarra per esibirsi, recitando una poesia, oppure leggendo un brano musicale. Tutto questo per protestare in modo forte e pubblico contro la decisione dell’amministrazione di Cinisello di non autorizzare il concerto tributo a Woodstock che Ivano Bison, giornalista e cultore musicale, aveva organizzato proprio per questo weekend.

Il caso è esploso nei giorni scorsi: l’11 settembre Ivano Bison aveva pubblicato sul suo profilo Facebook una lunga lettera aperta nella quale denunciava l’atteggiamento di censura dell’amministrazione comunale nei confronti dell’evento a cui stava lavorando da più di un anno. Un tributo per i 50 anni del mitico concerto che ha segnato un’epoca sia dal punto di vista culturale sia musicale. Decine di musicisti si sarebbero esibiti a titolo gratuito per regalare a Cinisello una serata di musica sul palco di Villa Ghirlanda. Bison e i suoi amici ci stavano lavorando da più di un anno e, come racconta, già una prima volta era stato rinviato a giugno. "Fissata la data per il 22 di questo mese - scrive Bison - sono insorte concomitanze di cui al momento degli incontri preparatori non eravamo stati messi a conoscenza.

Solo successivamente, a fine luglio, ci hanno posto il problema di sicurezza. Senza comunque escludere lo svolgimento dell’evento. Le nostre richieste erano state avanzate, come detto, già alla fine del 2018. E poi reiterate, con perfetto rispetto di ogni regola formale, dopo il rinvio di giugno. Abbiamo atteso con pazienza che gli organi preposti ci fornissero una risposta. Risposta arrivata solo oggi (11 settembre) e in forma negativa". Da qui è seguita la protesta di diversi esponenti di centrosinistra e l’iniziativa di Unione Popolare che ha deciso di rievocare Woodstock in piazza, trasformandolo in un evento di rivendicazione di libertà di pensiero e di cultura. "Dopo il no a Enrico Ernst e al suo gruppo di lettura in biblioteca - scrivono i soci di Up -, dopo il no all’associazione Nord-NordOvest per i corsi di italiano per stranieri, dopo il no a GayMinOut per la programmazione dei film in Villa Ghirlanda, ecco che giunge il no anche a Ivano Bison e al suo concerto. È diventato impossibile organizzare eventi per alcune associazioni di Cinisello a causa della giunta che opera una sorta di selezione tra eventi graditi ed eventi non graditi". Bison ha concluso il suo messaggio con una frase celebre Frank Zappa: "Censurare è come trattare la forfora con la decapitazione".