Cinisello, doppia puntata di Striscia la notizia sul fortino della droga

In onda da Sant’Eusebio dopo il blitz dell’inviato Vittorio Brumotti, con i parenti dei pusher scesi in strada a intimidirlo

Le forze dell’ordine tra i palazzoni hanno catturato 20 spacciatori in due mesi

Le forze dell’ordine tra i palazzoni hanno catturato 20 spacciatori in due mesi

Cinisello Balsamo (Milano), 1 dicembre 2019 - Non è ancora stato trasmesso in tivù, ma già fa discutere tutta la città il servizio dell’inviato ciclista di Striscia la notizia, Vittorio Brumotti, che l’altro pomeriggio ha fatto la sua comparsa nel quartiere di Sant’Eusebio, a caccia di spacciatori. Quello andato in scena poteva sembrare uno dei classici blitz dell’inviato televisivo, con l’arrivo delle forze dell’ordine a spezzare la morsa dello spaccio, e lui a immortalare in sella alla bicicletta le scene di quotidiano malaffare. Ma ad un certo punto familiari e amici degli arrestati sono scesi dalle case ed hanno offerto alle telecamere l’immagine peggiore di un quartiere che non merita di essere additato solamente come un fortino dello spaccio.

Striscia la notizia è sbarcata a Cinisello per raccontare uno dei suoi volti più vergognosi, lo spaccio nel rione che da quasi 50 anni è considerato un fortino che nessuno è mai riuscito a espugnare. Il programma di Canale 5 potrebbe mandare in onda fino a due puntate con le immagini raccolte nel corso del blitz. Curiosamente l’arrivo di Brumotti è coinciso con uno dei periodi più fruttuosi per le forze dell’ordine. I carabinieri hanno collezionato otto arresti nell’ultimo mese, mentre la polizia ne conta almeno una quindicina tra ottobre e novembre. Nomi e volti che si ripetono, perché quasi sempre gli spacciatori colti a vendere un paio di dosi vengono rilasciati con l’obbligo di firma o poco più. Per la cronaca, tre dei quattro arrestati dai carabinieri giovedì pomeriggio sono ai domiciliari lontano da Sant’Eusebio, mentre un quarto è rimasto in cella. Negli ultimi due anni gli arresti sono stati così frequenti che le “famiglie“ storiche appaiono in difficoltà a reclutare nuova manovalanza. Uno dei fermati di giovedì era da poco arrivato da Reggio Calabria a dare manforte mentre tra le persone fermate c’è anche un volto noto, considerato da anni uno dei cervelli della criminalità locale, che fino ad oggi non era mai stato sorpreso con la droga in tasca. 

Cosa ci racconta di nuovo il blitz di Brumotti? Nel rione c’è una vasta comunità complice o quanto meno solidale con chi spaccia. «È dall’allontanamento di queste persone che vivono spesso abusivamente nel quartiere che deve partire la rivoluzione di Sant’Eusebio – afferma il sindaco Giacomo Ghilardi – Perché è questa sensazione di impunità che deve essere disinnescata una volta per tutte. Ci sono persone che vivono nei palazzi Aler da decenni senza alcun diritto, dobbiamo fare di tutto per allontanarli». Ghilardi ha parlato al telefono con Brumotti nei giorni scorsi. «Gli ho spiegato che quel rione non è lasciato a se stesso, ma le forze dell’ordine sono presenti quotidianamente, giorno e notte e stanno facendo una pressione che non si era mai vista prima d’ora. Ognuno sta facendo il proprio lavoro e sono convinto che anche Aler lo farà, perché Sant’Eusebio può essere liberato solamente se lavoriamo tutti insieme». Ghilardi ha annunciato l’arrivo di un nuovo sistema di illuminazione che renderà più facile il controllo nelle strade e di nuove telecamere che sorveglieranno vie e ingressi. Tuttavia venerdì all’ora di pranzo la via Da Giussano,che era stata teatro del blitz 24 ore prima, si presentava completamente libera e senza nemmeno un’auto parcheggiata. Un segnale inquietante di quanto la criminalità possa esercitare il proprio potere tra i residenti del rione.