Sesto San Giovanni, CasaPound a SpazioArte: duemila firme contro il via libera

L’amministrazione ha infatti detto sì alla richiesta dell’ultradestra per l’uso del salone di via Maestri del Lavoro per una convention che si terrà il 18 gennaio alle 21

Un presidio di Casapound

Un presidio di Casapound

Milano, 31 dicembre 2018 - Duemila persone hanno già firmato la petizione, lanciata su change.org dal Comitato antifascista di Sesto, contro la presenza di CasaPound a SpazioArte il 18 gennaio. «Il Comitato antifascista di Sesto San Giovanni, città Medaglia d’oro al Valor militare della Resistenza, chiede al sindaco Roberto Di Stefano, al Questore di Milano Marcello Cardona e al Prefetto di Milano Renato Saccone di non concedere la sala comunale a CasaPound, forza che si richiama in maniera esplicita al fascismo», si legge nell’appello che è stato lanciato nei giorni scorsi e che ha già raccolto un’alta adesione.

L’amministrazione ha infatti detto sì alla richiesta dell’ultradestra per l’uso del salone di via Maestri del Lavoro (500 posti di capienza) per una convention che si terrà il 18 gennaio alle 21. Uno sfregio, secondo Anpi, Aned, sindacati, associazioni, partiti di centrosinistra e non solo, che hanno anche organizzato proprio il 18 gennaio «una grande e pacifica manifestazione di democrazia e libertà» per un presidio contro la manifestazione autorizzata dalla giunta.

Nella petizione si ricordano i «570 cittadini e lavoratori deportati nel 1944 dal complesso di fabbriche di Sesto San Giovanni-Bicocca, 233 dei quali non hanno fatto più ritorno a casa». Un tributo enorme, assieme ai «340 morti sestesi tra deportati e partigiani durante la Resistenza». «Chiediamo con convinzione di non concedere spazi pubblici ai fascisti del terzo millennio».