Sesto, Carroponte appeso a un filo

Il Comune chiede 260mila euro per il consumo di energia dal 2010, Arci Milano è disposta a pagarne 55mila e in due tranche: l’ipotesi di annullare il contratto mette a rischio la prossima stagione

Il Carroponte

Il Carroponte

Sesto San Giovanni (Milano), 10 ottobre 2017 - Picche alla richiesta di mediazione, diffida di 20 giorni inviata e una stagione, la prossima, a rischio. È iniziato il braccio di ferro tra Arci Milano e il Comune, dopo che gli uffici il 2 luglio avevano mandato una lettera annunciando le spese mai pagate per il Carroponte. Una maxi fattura di 260.835,37 euro, emessa l’1 agosto con riferimento ai consumi di energia elettrica da maggio 2010 a dicembre 2016. I termini di pagamento sono già scaduti il 31 agosto. Per contratto, stipulato il 26 gennaio 2011 tra Arci e municipio, le spese, benché anticipate dall’ente sulla base delle bollette, sono a carico del concessionario. Tuttavia, l’associazione contesta l’importo. Dopo avere manifestato la volontà di richiedere una rateizzazione, Arci Milano ha commissionato una perizia all’ingegner Daniele Colombelli, che stima il consumo in appena 55.209,13 euro. Di tale somma, Arci propone il pagamento del 50% subito e del restante 50% entro la fine del contratto al 31 dicembre 2018.

Una proposta rigettata dagli uffici Cultura e Demanio. "Poco più del 20% di quanto richiesto e per di più in due rate, è inaccettabile e fa decadere la disponibilità ad accordare una rateizzazione", scrive nella relazione Federico Ottolenghi, direttore del settore Cultura. "Il metodo di calcolo utilizzato è alquanto discutibile - si legge -. Si evince con chiarezza che gli estensori non hanno esaminato l’impianto nel dettaglio e che anzi ne ignorano la struttura". Poche settimane fa il gestore del Carroponte ha avanzato una procedura di mediazione, "inaspettata - sostiene il dirigente -, perché Arci non ha neanche atteso la risposta del Comune alla perizia, trasmessa solo pochi giorni prima e perché non si è ancora manifestata una controversia che richieda un accordo transattivo". Gli uffici hanno già inviato una diffida ad adempiere al pagamento. "L’inadempimento è da valutarsi grave, in considerazione della rilevante entità del debito accumulato per costi di elettricità senza che mai il concessionario abbia fatto al Comune offerta di pagamento di somme a tale titolo, pur nella consapevolezza di esserne debitore". Una situazione talmente grave che l’amministrazione starebbe valutando la decadenza del contratto, con il rischio di far saltare la stagione estiva di via Granelli, l’ultima affidata ad Arci prima della scadenza naturale della concessione.