Tranvia Bresso-Seregno, ancora ritardi all'orizzonte

Il progetto esecutivo sarà presentato solo a gennaio, si rischiano altri mesi di stop prima dell'avvio dei cantieri veri e propri

I lavori preliminari in corso

I lavori preliminari in corso

Bresso, 18 settembre 2016 - L'unica parola d’ordine che viene in mente per il progetto della nuova tranvia Milano-Bresso-Desio-Seregno è ritardo. Ammonta ormai a 4 anni il ritardo che la Provincia di Milano prima e la Città metropolitana poi, hanno accumulato nell’avvio di questo progetto. Ed è di un nuovo ritardo, almeno 4 mesi, che si parla nell’ultima relazione del Responsabile Unico di Procedimento, in merito all’effettiva partenza del cantiere. Checché se ne dica, il progetto di riqualificazione del vecchio "trenino", fermo ormai da oltre quattro anni, è ancora tutto in alto mare, proprio a causa dei tanti ripensamenti e blocchi e delle enormi difformità riscontrate rispetto a quanto previsto in origine. Non traggano in inganno i lavori in corso che da agosto dividono in due la via Vittorio Veneto creando disagi agli automobilisti. Quelle opere non sono altro che un aperitivo al cantiere vero e proprio. Si tratta infatti dei primi lavori per l’eliminazione delle cosiddette «interferenze», ossia delle reti dei servizi che si trovano nel sottosuolo.

In ottobre era prevista la presentazione dell’ultima e decisiva versione del progetto esecutivo da parte della Cmc, l’impresa che ha vinto la gara d’appalto per l’esecuzione delle opere, ma tutto è stato rinviato a gennaio, perché vi sono ancora numerosissime incertezze e anomalie da risolvere all’interno del complicatissimo progetto. Ad oggi, la partenza dei lavori è ipotizzabile solamente da aprile 2017. Da quel momento, se tutto filerà liscio, dovranno decorrere almeno 28 mesi per poter vedere i nuovi tram in azione.

Sul fronte tecnico sono ancora molte le questioni da valutare. A cominciare dal fatto che il progetto originario non prevedeva in alcun modo la realizzazione di una rete interrata per i sottoservizi, necessaria per l’intera linea tranviaria, ma non prevista in fase d’appalto. Altro ostacolo, che pare essere stato risolto, è la progettazione della palificazione che dovrà reggere la linea elettrica del tram. È stata esclusa la scelta originale di prevedere pali sui due lati della linea ferrata. Si procederà invece all’installazione di un solo palo centrale che reggerà la linea aerea e le lampade per l’illuminazione pubblica, con l’obiettivo di tagliare i costi.

È in discussione con il Comune di Milano, che dovrà poi gestire la linea, la dotazione di convogli. Al momento sono stati garantiti 8 dei 18 tram necessari. Inoltre, deve essere affrontata su un tavolo tecnico la quesitone del collegamento della nuova linea tra Seregno e Bresso a quella milanese, costruita già più di 10 anni fa con standard diversi da quelli previsti ora. Tutti i nodi potranno essere sciolti solamente con la presentazione dell’ultimo progetto esecutivo nel quale la società appaltatrice dovrà limare in modo significativo le sue pretese economiche per opere originariamente non previste, per ricondurle nei limiti dei 232 milioni di euro già finanziati.