Bresso, "stacchiamo la spina alla tranvia"

Il Movimento 5 Stelle chiede che l’iter procedurale sia interrotto

Tiene banco la polemica sulla tramvia

Tiene banco la polemica sulla tramvia

Bresso (Milano) 27 novembre 2017– Stacchiamo la spina alla nuova tranvia “Milano-Bresso-Desio-Seregno” e facciamo un aggiornato studio della mobilità per i mezzi pubblici nel Nord Milano: non hanno dubbi i “grillini” di Bresso, dopo la richiesta di rinvio della presentazione del progetto esecutivo “particolareggiato” di altri 60 giorni da parte di CMC, incaricata di realizzarla. Da sempre contrario all’opera infrastrutturale da 14 km e 200 metri, in grado di collegare la milanese via Ornato alla stazione ferroviaria di Seregno, il M5S locale chiede che il lungo iter procedurale in corso da oltre un decennio venga, una volta per tutte, interrotto per capire quale sia la soluzione migliore per i bressesi: “Sono circa 3 anni che mi occupo della metrotranvia, partecipando a incontri pubblici e incontrando sia i politici di Città Metropolitana che il Rup. – spiega Adriano Longo – Ho esaminato e studiato a fondo tutta la documentazione raccolta. Come M5S di Bresso chiediamo che debba terminare l’inutile accanimento terapeutico verso quest’opera che è vecchia, inaffidabile, pericolosa e con costi fuori controllo”. Secondo i “pentastellati” bressesi, ormai sono passati quasi 12 anni da quando è partita la fase progettuale: “Si è andati a gara per la prima volta nel 2006. Di tempo ne è passato davvero tanto. – continuano – Ci sono gravi carenze nel progetto che è stato consegnato da CMC nel maggio 2014 e revisionato nel dicembre 2016. Per esempio, ci sono soluzioni tecniche che non garantiscono la continuità del servizio. Parecchi marciapiedi, soprattutto nei centri abitati di Bresso e di Cusano, saranno a raso. Poi, mancano parecchi dispositivi di sicurezza; vedi i train stop”. Ma non solo. Ci sono da approfondire i costi e l’effettiva utenza dei passeggeri che prenderà i convogli: “Il prezzario è anch’esso del 2006 ed è stato ripreso più volte negli anni successivi per le gare d’asta. – conclude Longo – Quindi non è più attendibile. Da uno studio di Amat, commissionato dal Comune di Milano, si sostiene che anche raddoppiando i tempi di frequenza dei tram, solamente nell’orario di punta, solo sulla tratta Calderara-Milano si avrebbe una discreta affluenza, mentre su quella Calderara-Seregno l’utenza sarebbe quasi totalmente assente”. Infine, il M5S locale si è già messo al lavoro, chiedendo a Città Metropolitana alcuni atti: tra questi, lo stato dei versamenti economici degli enti interessati, lo stato degli espropri e dei frazionamenti, e lo stato dei lavori per la rimozione delle interferenze; il tutto, come è precisato su Fb, “per difendere i soldi dei cittadini”.