Bresso, guerra alla vasca anti-Seveso

Ricorso sul tavolo del Governo

Gli effetti delle esondazioni

Gli effetti delle esondazioni

Bresso (Milano), 26 luglio 2017 - Non si ferma la battaglia del Comune di Bresso contro la vasca di laminazione da 250mila metri cubici nel Parco Nord. La giunta del sindaco Ugo Vecchiarelli ha deciso di fare ricorso anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per impedire che venga realizzato questo progetto, che porterebbe alla realizzazione dell’invaso artificiale – in grado di “limare” o di contenere le acque del Seveso quando è in piena – a meno di cento metri dalle finestre del Supercondominio di via Papa Giovanni XXIII.

La decisione è stata presa negli ultimi giorni e l’istanza è già stata spedita tramite Pec a Roma, avvalendosi della possibilità data agli enti locali (Legge 241/90) – e, quindi, al sindaco – di poter ricorrere al governo centrale nelle specifiche competenze di tutela della salute dei cittadini; nei fatti, proprio "nel merito del progetto abbiamo deciso di fare ricorso alla Presidenza del Consiglio. – spiega Vecchiarelli – Prima di tutto, sulla Valutazione di impatto ambientale (Via) che potrà avere la vasca sulla salute dei tanti bressesi che se la ritroveranno sotto casa. E, poi, sarebbe all’interno di un ambiente naturale come il Parco Nord. Questo tipo di istanza la può fare solo il Comune e non i cittadini. Una cosa è certa: noi andiamo avanti". Si attende intanto che il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche si pronunci – l’udienza si è tenuta il 7 giugno - sui due ricorsi presentati separatamente dal Comune e dal Supercondominio: entrambi sulla Via. Ma già ci si prepara ad altri due, che saranno esposti sempre disgiuntamente dai due proponenti: "Lo faremo probabilmente ancora al Tribunale delle Acque. – continua il sindaco – È di una decina di giorni fa la pubblicazione ufficiale del progetto definitivo approvato dalla Conferenza dei servizi di fine giugno. Avremo tempo fino a metà ottobre per argomentare bene le nostre istanze". Vecchiarelli torna a ribadire il "No" alla vasca, che costerà circa 30 milioni di euro, mentre l’intero progetto degli invasi artificiali lungo l’asse del Seveso prevede un investimento di 140 milioni: "Il tutto finanziato proprio dal governo centrale. – conclude – Saremo convocati a Roma e presenteremo le nostra contrarietà. Voglio dire ancora una volta che il vecchio progetto regionale Aipo delle cinque vasche non c’è più".