Bresso, i runners del Parco Nord hanno sempre più paura

Il racconto di Francesca Appierto, aggredita mentre correva nel parco

Francesca Appierto è una runner del Parco Nord

Francesca Appierto è una runner del Parco Nord

Bresso (Milano), 1 settembre 2017 - "Mercoledì pomeriggio sono passata di corsa dal ponte ciclopedonale su via Vittorio Veneto e ho visto un uomo di colore che urinava giù dal ponte. Quando le sono passata accanto, si è girato e ha cercato di bagnarmi». Scossa e offesa, ieri mattina, mentre raccontava questo spiacevole e pisodio, Francesca Appierto, 76 anni, di Bresso, ancora non sapeva ciò che era accaduto a pochi passi da via Ornato qualche ora prima: una donna di 81 anni era stata violentata a poche centinaia di metri di distanza da quel ponte. Eppure, nei suoi racconti traspariva già il timore che qualcosa di brutto potesse avvenire al Parco Nord.

«Corro tutti i giorni al tramonto per oltre un’ora nel parco e sempre più spesso mi imbatto in grupi di giovani stranieri stravaccati sulle panchine con montagne di birra tutto intorno - racconta - In passato poteva accadere che qualcuno ti guardasse, ma ora sembrano più aggressivi. Per due volte mi è capitato che qualcuno abbia cercato di avvicinarsi. Non sono stata aggredita, ma sono stata seguita e già in due casi sono filata via veloce temendo il peggio». La signora Appierto aveva già subito un’aggressione qualche anno fa quando un uomo, di probabile origine orientale, l’aveva afferrata per un braccio cercando di farla cadere. «Corro spesso con dei pesetti da mezzo chilo nelle mani - spiega la donna di statura ridotta, ma molto atletica - Quella volta gli sferrai un pugno con quel peso e lo misi in fuga».

Il Parco Nord ammette che esistono problemi di convivenza con le grandi compagnie: «Ci sono molti stranieri, soprattutto ospiti del centro accoglienza di Bresso, che sostano sulle panchine perchè non hanno altro da fare - spiega Roberto Cornelli, presidente del Parco -, ma posso garantire che negli ultimi mesi non c’è mai stata una segnalazione per molestie sessuali. Le Guardie Ecologiche Volontarie sorvegliano le aree in modo costante e redigono ogni giorno un rapporto dettagliato, ma la situazione appare piuttosto tranquilla, benché vi siano a volte abusi e violazioni del regolamento, ma di piccola entità».