Bresso, i contadini della solidarietà: verdure sulle tavole delle famiglie bisognose

Funziona il progetto dell’orto creato da 15 migranti ospiti del centro di accoglienza di Bresso. La verdura finisce sulle tavole delle famiglie bisognose

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Bresso (Milano), 3 agosto 2018 - Verdure miste, dalle insalate agli ortaggi più comuni come i pomodori. Tutto a chilometro zero, veramente zero. E tutto solidale, per cercare di dare un pizzico di dignità al lavoro svolto da una quindicina di migranti ospiti del centro di accoglienza di Bresso e sperare che questo possa diventare un lavoro vero. Nelle scorse settimane un messaggio ha fatto il giro di molti numeri di telefono del Nord Milano: un’offerta di 10 euro per una cassetta di verdura coltivata dai richiedenti asilo bressesi. Non una vendita, ma un contributo volontario perché molti degli ortaggi coltivati non andassero a male e servissero comunque a finanziare i progetti di accoglienza della Croce Rossa, che da anni gestisce il campo di via Clerici. L’iniziativa è partita da alcuni privati cittadini che, tramite la Consulta migranti di Bresso, avevano avuto modo di conoscere le attività che i profughi svolgono nel centro di accoglienza del Parco Nord. Tra queste, anche quella dell’orto: circa 15 giovani hanno seguito alcuni corsi di formazione per riuscire poi a dare vita a un piccolo appezzamento di terra all’interno dell’area gestita dalla Cri. "È un progetto che è partito mesi fa. I ragazzi che sono stati coinvolti hanno imparato molto e ora curano l’area da soli", dicono dalla Croce Rossa Italiana. La maggior parte degli ortaggi e delle verdure coltivate finivano nelle sedi di vari comitati locali dell’hinterland e quindi nelle dispense e sulle tavole di famiglie indigenti o che stanno attraversando un periodo di difficoltà, come anche nei consultori o nei centri Caritas del milanese. "È un modo con cui i migranti hanno voluto rendersi partecipi della vita della comunità che li sta accogliendo", aggiungono i responsabili del centro

Alcuni frutti dell’orto, in avanzo, venivano invece distribuiti a chi era disposto a fare un piccola offerta per sostenere le attività della Croce Rossa. Ora la raccolta è stata momentaneamente sospesa per potenziare il lato più solidale dell’attività agricola dei ragazzi stranieri. Ma dalla Croce Rossa fanno sapere che il progetto dell’orto potrebbe crescere fino a diventare una vera e propria occasione di lavoro, e quindi di riscatto sociale, per alcuni degli ospiti del campo di Bresso. "A settembre vogliamo capire come potenziare questo progetto e quindi fare in modo che diventi un lavoro stabile per i richiedenti asilo che sono stati formati e che potranno ricevere uno stipendio per la loro attività. Che svolgono con passione e dedizione, oltre che con professionalità: lo dimostra il fatto che l’orto è rigoglioso e porta frutti". Frutti capaci anche di fare del bene in un momento storico in cui il centro di accoglienza del Parco Nord, uno dei più grandi di tutto il Nord Italia, è sotto la lente della politica locale che da tempo chiede un ridimensionamento se non uno smantellamento del progetto.