Bresso, Comune e Politecnico alleati contro la legionella

Più controlli e prevenzione: tubature e impianti sorvegliati speciali

Le cause dell’ultima epidemia sono rimaste un mistero

Le cause dell’ultima epidemia sono rimaste un mistero

Bresso (Milano), 9 gennaio 2019 - Tubature delle reti idriche, torri di raffreddamento delle aziende e impianti termici dei palazzi: tutto sarà controllato e monitorato per evitare una nuova diffusione del terribile batterio della legionella, che tra luglio e agosto del 2018 ha causato cinque decessi e il contagio di altre 47 persone. Il 2019 sarà l’anno della prevenzione e delle buone prassi: le studieranno alcuni docenti del Politecnico di Milano, dopo l’accordo sottoscritto, pochi giorni fa, con la giunta bressese guidata dal sindaco Simone Cairo. Nulla sarà trascurato per riuscire a identificare le cause dell’epidemia e per organizzare le pratiche migliori che tutti i cittadini e i condomini potranno adottare già dai prossimi mesi. Proprio le cosiddette fonti iniziali, da dove si scatenò il terribile batterio, restano tutt’ora sconosciute.

Le due bombe d’acqua di luglio fecero da “detonatore”, spargendo per il cielo di Bresso le goccioline infettate: anche i fenomeni degli aerosol contaminati e dell’esposizione delle persone negli ambienti all’aria aperta e nelle abitazioni saranno analizzati attentamente. Gli studi saranno scientifici, grazie alla professoressa Manuela Antonelli, del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale, che si occuperà dell’acqua, e al professore Cesare Maria Joppolo, del Dipartimento di Energia, che metterà a disposizione la sua esperienza sulla impiantistica. "Lo avevamo promesso, quando terminò la fase critica dell’epidemia - sottolinea il sindaco Cairo -, i cittadini non saranno lasciati soli. Noi ci saremo, perché il livello di attenzione rimane e resterà alto. Non abbasseremo mai la guardia. I docenti del Politecnico di Milano, a titolo gratuito, ci proporranno modelli di comportamento e di intervento. La parola fondamentale è e sarà prevenzione". Bresso sarà, di nuovo, un “caso da studiare”, come lo era stato nel pieno dell’emergenza, partendo dalla grande mole di dati, scientifici e clinici, raccolti da Ats, Regione Lombardia e Istituto Superiore di Sanità nel corso del 2018.

"Inizieremo a lavorare dalle prossime settimane con l’apertura di un primo tavolo - conclude Cairo -. Vi parteciperanno Cap, Ats e amministratori dei condomini. Sarà un percorso a più livelli: per esempio, il Politecnico ci aiuterà nell’adottare le procedure di sanificazione delle condotte che ci saranno già in primavera. Gli interventi riguarderanno, oltre all’acquedotto, anche gli edifici scolastici e i palazzi comunali".