Bresso, due casi di legionella: il micidiale batterio torna a colpire

E' di nuovo 'incubo in città. Nell'ottobre del 2014 si verificarono sei casi, di cui uno fatale

Al via tutte le analisi del caso

Al via tutte le analisi del caso

Bresso (Milano), 18 luglio 2018 - Torna l’incubo legionella a Bresso. A distanza di poco più di tre anni da quell’infausta stagione del 2014 che fu segnata da ben 6 casi, di cui uno fatale, il micidiale batterio è tornato a colpire. Due volte in una sola settimana. Risulta infatti che un primo caso si sia verificato una settimana fa. Un uomo di mezza età è stato ricoverato all’ospedale di Niguarda in preda ai sintomi della legionella. Il decorso della sua malattia è stato tuttavia positivo e l’uomo è stato dimesso nei giorni scorsi in convalescenza. Tuttavia ieri mattina una seconda persona è stata ricoverata sempre a Niguarda con gli stessi sintomi. Le autorità sono ancora abbottonatissime, anche perché si sta verificando la positività al batterio, tuttavia la persona è ricoverata in condizioni serie e desta preoccupazione negli ambienti sanitari che si trovano a dover rincorrere una nuova emergenza dai contorni ancora oscuri.

Si ricorderà che Bresso era stata colpita anni fa da una vera "epidemia". Nel mese di ottobre del 2014 furono addirittura sei i casi riscontranti: un uomo di 85 anni morì. Diverse le cause, mai del tutto accertate, di quell’epidemia che più di uno fece risalire ai lavori compiuti sull’acquedotto sotterraneo che nei mesi estivi venne spostato e riattivato. In quell’occasione vennero compiuti esami negli impianti termici di diversi condomini della città e addirittura negli impianti igienici della piscina comunale, dove vennero isolati dei focolai di legionella. Bresso da allora è stata considerata una sorvegliata speciale e modello per la prifilassi. In Italia ogni anno si registrano circa 1.300 casi di legionellosi, e quei 6 casi verificatisi in meno di un mese hanno rappresentato un evento assolutamente anomalo che è stato oggetto di studi.

Le stesse autorità sanitari avevano dato vita a procedure di profilassi apposite che sono divenute un modello per casi simili. Tornando ai casi odierni, rimangono ancora un mistero. Qualcuno ipotizza che i due casi possano essere assolutamente isolati tra loro e addirittura che possano essere stati contratti in località di vacanza. Del resto, proprio nel 2014, una donna della vicina Cinisello Balsamo morì in ospedale proprio dopo aver contratto la legionella in una località di vacanza. Ma c’è anche chi sui social dà fiato a teorie più ardite, collegando i due casi di infezione alle recenti esondazioni del fiume Seveso. Teorie tutte da verificare. Non può comunque sfuggire che negli anni scorsi si verificarono numerosi casi anche tra i palazzoni di via Ornato, poche centinaia di metri oltre il confine di Bresso e nelle vicinanze del Seveso. D’altro canto il sindaco Simone Cairo, informato dei fatti, non ha voluto commentare il caso, compiendo lo stesso errore che fece il suo predecessore Ugo Vecchiarelli nel 2014, quando rifiutò di informare i cittadini e scatenò in questo modo una pericolosissima ridda di sospetti e allarmi.