Bresso, i commercianti al futuro sindaco: "Meno tasse e no alla tranvia"

Le elezioni amministrative si avvicinano. La ricetta dei negozianti per salvare il commercio di vicinato

I commercianti vogliono essere tutelati

I commercianti vogliono essere tutelati

Bresso (Milano), 21 aprile 2018 - "Vogliamo una città con più negozi di vicinato, con un centro storico più vivibile e con spazi per i giovani". Sono questi i punti principali della “ricetta” che i negozianti di Bresso suggeriscono al prossimo sindaco per rilanciare il commercio locale. Senza dimenticare le tre richieste da sempre presentate: no alla nuova tranvia “Milano-Bresso-Desio-Seregno”, più parcheggi per i clienti e meno tasse. Altrimenti, le storiche realtà della vendita al dettaglio rischiano di sgretolarsi: attualmente sono circa 250 le vetrine aperte a Bresso. Non ha dubbi Roberto De Santis, vicepresidente del mandamento della Confcommercio di Desio: "Speriamo in un futuro in cui la collaborazione con la politica locale non sia solo sulla carta, ma basata sulle reali esigenze nostre e anche dell’amministrazione che verrà - dice De Santis -. Non chiediamo grosse cose e non le abbiamo mai chieste. Vogliamo un tavolo di confronto per la tranvia, in modo da essere sempre informati sui lavori. Auspichiamo che ci siano delle iniziative concrete di salvaguardia del commercio locale".

I primi a rimboccarsi le maniche dovranno, però, essere i giovani. Ne è convinta Vittoria Caiani, presidente dell’Unione Commercio di Bresso e proprietaria del supermercato “Maxi Bresso Sigma” di piazza Immacolata: "Il nostro mestiere passa per le nuove generazioni - spiega -. Proprio i giovani devono credere nel commercio. Alla politica chiediamo dialogo, trasparenza e serietà. Al Quartiere Uno sono necessari più parcheggi". Invece in via Vittorio Veneto, la preoccupazione "riguarda la metrotranvia - sottolinea Roberto Redaelli, conosciuto parrucchiere della città -. Io prendo il bus 166, che va potenziato. Via Vittorio Veneto non è più bella come 10 anni fa. Da quando ha chiuso l’Oviesse il passaggio delle persone è diminuito". Poco distante, nel negozio “De Santis Love”, la commessa Valentina Bianchi sostiene che "Bresso non ha un centro o una piazza principale. Non si è mai creato qualcosa per i giovani. In città manca una movida. Attiriamo i ragazzi anche con nuove tipologie di negozi".

Infine, in via Centurelli, dalla loro cartoleria Pierantonio Cappelletti e il figlio Max rilanciano: "Bisogna creare un supporto e una comunità tra negozi ed ente pubblico - dicono -. Ci vuole maggior dialogo, dando spazio a nuove botteghe che mancano. Per esempio una profumeria e un negozio di telefonia". Gianluca Mauri dell’edicola di via Centurelli punta invece sulla diminuzione delle tasse: "Credo che sia giusto proporre degli sgravi fiscali per le attività commerciali - commenta -, soprattutto per quelle in difficoltà economiche. Il nostro territorio cittadino deve essere meglio conservato, i parchi vanno recuperati e risistemati rispetto alla situazione attuale poco decorosa".