Bici rubate, Cinisello tenta l’ultima mossa per restituirle

Dopo il colossale ritrovamento di 175 biciclette sul tetto di una fabbrica dismessa i vigili contattaranno i rivenditori con i numeri di telaio per risalire ai proprietari

Un'immagine delle bici ritrovate

Un'immagine delle bici ritrovate

Cinisello Balsamo (Milano), 1 marzo 2018 - A poco più di 15 giorni dal colossale ritrovamento di 175 biciclette di provenienza furtiva sul tetto di una fabbrica dismessa, prosegue la difficile attività della polizia locale per individuazione dei proprietari derubati. Per ora sono soltanto una decina le biciclette il cui proprietario ha un nome certo. E si tratta sempre di biciclette vendute da Decathlon. Il colosso sportivo tiene traccia di tutti gli acquirenti. Agli agenti di polizia locale di Cinisello è stato sufficiente fornire i numeri di telaio per avere in cambio i dati di contatto dei proprietari che ora saranno chiamati per la consegna. Un servizio curioso quanto efficace che dimostra quanto ci sarebbe bisogno in Italia di un registro pubblico delle biciclette. Nei prossimi giorni gli agenti trasferiranno i dati relativi a un’altra decina di biciclette Decathlon per ottenere preziosi dati sui proprietari. Purtroppo non sarà la stessa cosa per tutte le altre biciclette che giacciono nei magazzini comunali, sotto sequestro in attesa che vengano riconosciute dai proprietari.

Già venerdì scorso gli agenti della polizia locale di Cinisello, che stanno lavorando in stretto contato con gli esperti della polizia locale di Milano, hanno avviato i primi appuntamenti con le persone che reclamano una bici. Sono esattamente 99 le richieste di appuntamento giunte al comando della polizia locale di Cinisello, dopo che nei giorni scorsi erano state pubblicate su internet le foto di tutte le dueruote sequestrate. Compito dei vigili è quello di valutare le «prove» di proprietà in possesso dei richiedenti per stabilire in modo inequivocabile la reale proprietà dei mezzi. Purtroppo su alcune biciclette sono giunte due o tre richieste. La precedenza è data a chi ha una prova di acquisto certa (uno scontrino con indicato il numero di telaio), oppure una denuncia dettagliata. Farà fede soprattutto la conoscenza di dettagli della bici. Tutti gli elementi scaturiti negli incontri con i «pretendenti» vengono verbalizzati e trasmessi all’autorità giudiziaria che poi dovrà disporre la riconsegna dei singoli mezzi.