Sesto, disabili senza assistenza in estate

L’associazione "La Nostra Famiglia" attacca: "Servizi a domicilio sospesi in anticipo"

E' polemica a Sesto

E' polemica a Sesto

Sesto San Giovanni (Milano), 21 luglio 2019 - "Luglio è il mese più difficile se hai un ragazzo con disabilità. Le scuole chiuse, gli oratori terminano, il Comune di Sesto che fa? Sospende l’assistenza domiciliare". Il j’accuse arriva da Stefano Rivolta, rappresentante dell’associazione “La Nostra Famiglia” e uno di quei genitori che ha presentato e vinto il ricorso contro il municipio e il Miur per le ore di sostegno in classe. "Si tratta di un servizio, l’Adh, che era stato introdotto come primo passaggio. Nel mio caso, l’assistenza domiciliare era di 4 ore settimanali. Parliamo di un monte orario già irrisorio rispetto ad altri Comuni, ma comunque essenziale".

Negli anni scorsi, spiega Rivolta, il servizio veniva sospeso e poi ripreso successivamente, lasciando scoperto agosto. "Stavolta, però, lo stop è arrivato prima. Abbiamo chiesto più volte spiegazioni, anche agli assistenti sociali, ma loro ci hanno detto di non averne mai ricevute". Quattro anni fa l’associazione “La Nostra Famiglia”, nata proprio per dare sostegno alle famiglie, ha creato un progetto per l’estate e accogliere i ragazzi in un luogo protetto. Un progetto oneroso economicamente, coperto per lo più dalle donazioni dei genitori e da qualche sponsor, come Fondazione Nord Milano. "Luglio è il mese più scoperto in assoluto. Anche l’oratorio estivo chiude e le famiglie restano senza alcun aiuto. Paradossalmente agosto è più facile, perché i genitori sono in ferie e, dunque, non hanno bisogno di servizi aggiuntivi".

Secondo il Comune, nulla è cambiato rispetto alla gestione precedente. "Il servizio ha da sempre la sospensione ufficiale dal 30 giugno. Poi si concorda il proseguimento individualizzato dell’assistenza con le famiglie che non vanno in ferie - replica l’assessore ai Servizi sociali, Roberta Pizzochera -. La parte politica non ha indicato alcuna limitazione, tanto che ci sono casi limite che gli uffici valutano anno per anno. Se emerge il bisogno di rivedere il calendario, la disponibilità c’è e basta chiedere. Ma mi sembra si preferisca lanciare attacchi invece di chiedere di modificare una prassi consolidata da anni". Insomma, che le famiglie si facciano avanti una a una. Eppure il luogo di confronto ci sarebbe. "Stiamo ancora aspettando la convocazione del Tavolo della 104, nato dopo un lavoro faticoso perché ha dovuto mettere insieme le esigenze e rigidità di tanti soggetti, scuole, istituzioni, associazioni, famiglie - ricorda Rivolta -. Ma dopo tre anni si era arrivati a far sintesi guardando all’obiettivo. La disabilità ha una complessità tale che ha bisogno di essere guardata da tutte le parti. Invece, l’assessore preferisce gli incontri singoli".