Morti di coronavirus: dopo il don, Andrea. Il doppio dolore di Sesto

Nel giorno del saluto al parroco della Rondinella, la scomparsa di Cuomo, volontario storico della Croce Rossa

Al centro, Andrea Cuomo

Al centro, Andrea Cuomo

Sesto San Giovanni (Milano), 29 marzo 2020 - Una delle giornate più dure per Sesto, che ieri ha potuto salutare solo da un monitor don Agostino Sosio, parroco della Rondinella, e che ha perso anche Andrea Cuomo, commissario dei volontari del soccorso della Croce Rossa.

La mattina è iniziata prima delle 10, quando sul sagrato della chiesa di Santa Maria Ausiliatrice è arrivato il feretro del parroco, scomparso a 66 anni dopo aver lottato per giorni contro il coronavirus. Ad attendere la salma, sulla scalinata, i sacerdoti con guanti e mascherine per una benedizione trasmessa in diretta Facebook. "Accoglilo Signore, come chi ha conservato la fede fino all’ultimo e ha lavorato con estrema dedizione".

L’applauso della comunità religiosa, fuori dalla parrocchia, insieme a quello dei fedeli, affacciati dai balconi per l’ultimo saluto. Questa mattina, dalla sala giochi dell’oratorio, sarà trasmessa na messa a suffragio. "La prima volta ho incrociato la mia vita alla tua a Sondrio, in occasione del mio tirocinio. La tua fama emergeva continuamente: tutti parlavano bene di te e io ne rimanevo meravigliato – ha scritto in una lettera don Elio Cesari, direttore dei Salesiani -. Da ispettore mi hai accompagnato verso il sacerdozio, con pazienza e custodia costante". Uomo «saggio e semplice della montagna", per don Elio. "Persona buona e leale che ha sempre preso in grande considerazione il nostro progetto di animazione culturale", per il CineTeatro Rondinella. Anche l’arcivescovo Mario Delpini ha partecipato al lutto per don Agostino. "Ha vissuto il ministero come salesiano zelante e intelligente. Come parroco è stato generoso, presenza significativa per la comunità e il decanato".

Nel pomeriggio un’altra tegola per Sesto con la morte di Andrea Cuomo. "Era il 31 maggio 2005 quando misi piede per la prima volta in sede come aspirante volontario. Sei diventato prima mio tutor, caposquadra della mitica squadra del giovedì, poi commissario dei volontari del soccorso – ricorda il presidente Pasquale Crisci –. Ti voglio ricordare così, con una radio in mano mentre coordini tutta la Cri allo Stadio San Siro". Tra le testimonianze quella di Alberto Bruno. "Entrò a far parte della sede che alcuni anni prima fondammo a Sesto. Un ragazzo che ho visto crescere anche se da lontano. Potrei disperarmi, invece in questo momento monta una grande rabbia, che mi porta a combattere con ancor maggior tenacia, perché alla fine noi tutti dovremo vincere per tutti quelli che per servizio e volontà hanno combattuto cadendo".