Sesto San Giovanni, 7 giugno 2014 - «Giustizia per le vittime dell’amianto»: per il Comitato dei lavoratori ex esposti, che chiede da anni di fare luce sulle morti per mesotelioma, ieri mattina si è compiuto un passo importantissimo.
Nel procedimento avviato contro gli ex dirigenti Breda-Termomeccanica-Ansaldo di Sesto San Giovanni, per la morte di undici operai, affetti da mesotelioma pleurico, e lesioni gravissime nei confronti di un altro ancora vivo, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, Manuela Scudieri, ha disposto il rinvio a giudizio di nove componenti del consiglio di amministrazione e disposto lo stralcio per altri due, che si dovranno sottoporre a perizia medica il 26 giugno, come richiesto dalle difese.
Il gip ha fissato la prima udienza: il processo inizierà il 26 settembre. L’accusa per loro è di omicidio colposo per «negligenza, imprudenza, imperizia e inosservanza delle leggi» perché gli ex dirigenti non avrebbero adottato «nella direzione e nell’esercizio dell’impresa, le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica dei lavoratori operanti all’interno dei capannoni nei reparti produttivi Convenzionale e Nucleare».
In particolare i dirigenti «in presenza di lavorazioni insalubri che comportavano esposizione sia diretta che indiretta all’inalazione di polveri e fibre di amianto, usato in tutte le fasi delle lavorazioni a caldo quale coibente termico e impiegato addirittura quale giaciglio su cui riposavano tra un turno e l’altro», non avrebbero informato i lavoratori «circa i rischi esistenti già conosciuti dalla direzione» e di non aver fornito ai lavoratori mezzi di protezione individuali e collettivi. Per la magistratura le morti sono certamente riconducibili a inalazione di fibre di amianto subite nel periodo 1973-1985.
Nell’udienza preliminare il giudice aveva già accolto le richieste di costituzione delle parti civili: oltre al Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio, difeso e assistito dall’avvocato Laura Mara, sono stati ammessi anche Inail, Regione Lombardia e Medicina Democratica.
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