Sesto San Giovanni, 16 luglio 2013 - Una città incredula e sotto choc. Non potrebbe essere altrimenti di fronte alla notizia della condanna a tre anni (ieri il rito abbreviato a Rimini) per don Gabriele Corsani, 45 anni da compiere, accusato di molestie sessuali da un suo ex studente. Perché il “Donga”, come lo chiamavano i suoi alunni dai Salesiani - che il sacerdote ha frequentato da ragazzo e dove poi si è ritrovato a lavorare per tanti anni - non è un un prete qualsiasi.

Nella Sesto delle acciaierie, don Gabriele è nato e cresciuto. Qui ha frequentato gli istituti Don Bosco di viale Matteotti: prima la media Marelli e poi il centro di formazione professionale Falck e l’istituto tecnico Breda, dove è diventato perito elettronico. A Sesto, figlio di Salesiani, ha scoperto la sua vocazione. E qui è stato ordinato sacerdote: proprio nella parrocchia al quartiere Rondinella, dove giocava da bambino. Monsignor Luigi Olgiati, per tanti anni guida spirituale della città, lo aveva particolarmente a cuore: gli donò i suoi breviari, quando divenne sacerdote, e gli lasciò il calice della sua prima messa.


A rendere il “Donga” un prete speciale, a Sesto San Giovanni, è stata anche la sua passione per il basket e per il calcio, il suo carisma e la capacità di organizzare grandi eventi: tornato in città dopo quindici anni (dopo il noviziato, gli studi di filosofia, il tirocinio, la licenza in teologia e il diaconato), non si è mai perso una partita dell’Olimpia Milano o del Milan, a cui ha sempre portato i suoi alunni. I biglietti e il lasciapassare negli spogliatoi, come premio per i più meritevoli.


Tanto stimato da Silvio Berlusconi, che lo ha chiamato al capezzale di mamma Rosa come amico di famiglia, e da Ombretta Colli, che lo ha voluto per l’omelia al funerale di Giorgio Gaber, ha portato a Sesto San Giovanni il «Gospel Festival», manifestazione benefica di grande successo, con artisti di livello internazionale. L’organizzatore della Festa di San Giovanni, cinque anni fa, è stata la naturale conseguenza. La promozione a Pavia, come economo al collegio dei Salesiani, non ha spezzato il legame con la sua città. Che, inevitabilmente, ha accolto con stupore la notizia della condanna.«Mi sembra tutto così assurdo» aveva detto don Gabriele lo scorso febbraio, quando la procura di Rimini aveva chiesto il suo rinvio a giudizio. Ieri il suo avvocato, Kira Vittone, ha annunciato che farà appello.

patrizia.longo@ilgiorno.net