di Laura Lana

Sesto San Giovanni, 2 luglio 2012 — Il brindisi per la stagione appena conclusa si è fatto con i bicchierini di the verde. Poi una merenda con i sapori d’Oriente: dolci di tutti i tipi e cous cous per un aperitivo sui tavoli rotondi, apparecchiati sulla pista da ballo del Pino Argentato di Villa Zorn. La comunità musulmana ha chiamato a raccolta i sestesi per «Centro Aperto», un’iniziativa di festa e riflessione per condividere le tante attività che sono state organizzate in un anno. Stand, fotografie e pannelli hanno così raccontato il 2011 e la prima parte del 2012: dai laboratori dedicati ai bambini alla presenza a «SestoSolidale» per il decimo anniversario, passando per la festa patronale di San Giovanni. Per tutto il pomeriggio i più piccoli hanno portato in via Cesare da Sesto un assaggio di quanto imparato durante l’anno al centro islamico: dai libri colorati in lingua araba ai workshop per creare statuine e sagome con i materiali più diversi.

Alla manifestazione hanno preso parte anche diversi consiglieri comunali, come le democratiche Annamaria Antoniolli e Gioconda Pietra, l’esponente di Rifondazione Silvio La Corte e il neo assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico Virginia Montrasio, arrivata insieme alla famiglia. Seduti al tavolino insieme al direttore del centro islamico Hocine Bouchemal c’erano invece Tullio Attanasio e Walter Turati del comitato dei residenti del Restellone, che nei prossimi giorni chiederanno un incontro al sindaco Monica Chittò.

«Siamo venuti per fare due chiacchiere - hanno spiegato -. La nostra posizione, ormai, è nota: non vogliamo la moschea in via Luini per una questione di sicurezza e di viabilità. Chiediamo solo di spostarla più avanti, dove c’è uno spazio libero di 9mila metri quadri. A quel punto saremo ben lieti di andare a bere un the da loro e di invitarli per un caffé da noi». Sempre con il sorriso, Bouchemal è rimasto ad ascoltare i portavoce di un rione dove la comunità islamica ha presentato un progetto per realizzare una struttura religiosa e culturale di oltre 2mila metri quadri. «Gli uffici comunali stanno ancora facendo le loro valutazioni. Rimaniamo aperti a ogni dialogo con la città».

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