Cinisello, 3 ottobre 2011 - E' crollato, ha confessato e poi è scoppiato in un pianto ininterrotto. Dopo aver ripetutamente negato ogni accusa, il pregiudicato 35enne Antonio Passalacqua ha ammesso di aver ucciso con una quarantina di coltellate la sua fidanzata Veronica Giovine all'alba di giovedì scorso a Cinisello Balsamo. La confessione è stata raccolta dal Gip Licinia Petrella nel corso dell'interrogatorio di convalida del fermo nel
carcere di Monza. L'uomo sarebbe crollato di fronte alla schiacciante mole di indizi raccolti dagli investigatori del
commissario di Cinisello.

Al momento si sa solo che Passalacqua ha raccontato di essersi recato la sera del 28 settembre a casa della 34enne, impiegata presso le Farmacie Comunali di Cinisello, in via Rossini, per chiarire i motivi per cui non era stato invitato la sera precedente a una cena tra Veronica e una sua amica. La discussione tra i due, che erano ritornati a frequentarsi dopo un tormentato rapporto, sarebbe quindi degenerata in un litigio, al culmine del quale, presumibilmente tra le 3 e le 4 del mattino, l'uomo avrebbe ripetutamente colpito l'amica con un coltelaccio da cucina e con uno più piccolo da tavola. Secondo gli accertamenti medico-legali, tra le quaranta coltellate sferrate al tronco ma anche sotto la gola, il fendente letale è stato quello che ha reciso l'aorta.

Nella denuncia per stalking che nell'agosto 2010 la ragazza aveva presentato contro Passalacqua, c'era tra l'altro scritto che in più occasioni l'uomo l'aveva minacciata con due coltelli, almeno una volta sequestrandola anche nella sua abitazione. Venti giorni prima dell'omicidio, dopo che i due erano ritornati a frequentarsi, la 34enne aveva chiesto e ottenuto che l'uomo non avesse più il divieto di avvicinarsi a lei disposto nel settembre 2010 proprio grazie alla sua querela.

Dopo l'omicidio, Passalacqua sarebbe andato a dormire nell'appartamento che aveva a disposizione nel palazzo di fronte a quello della vittima, dove è stato raggiunto dai poliziotti circa un'ora dopo che la madre di Veronica, lo scorso giovedì mattina, aveva trovato il cadavere della figlia. Quella mattina, dato che l'uomo non rispondeva, i poliziotti avevano fatto intervenire i vigili del fuoco ma quando questi avevano rotto la finestra per permettere l'irruzione, l'uomo si era presentato alla porta dicendo di non aver sentito nulla. Portato al commissariato, Passalacqua era stato interrogato per diverse ore.

Il giorno seguente, alle 9, l'uomo era stato posto in stato di fermo per omicidio. In casa, gli investigatori gli hanno trovato anche residui di cocaina e una siringa, ma l'uomo avrebbe detto di aver assunto lo stupefacente nei giorni precedenti e non la notte dell'omicidio, tanto che durante l'interrogatorio era apparso assolutamente lucido.Il Gip ha convalidato il fermo e il 35enne è ora a disposizione del Pm di Monza Vincenzo Fiorillo che deciderà come procedere nei suoi confronti.