Sesto San Giovanni, 24 aprile 2011 - Sabato Florin si è svegliato all’alba per andare ad aiutare il suo datore di lavoro nelle pulizie prima della Pasqua. Alle 5 e mezza era già sulla porta del suo appartamento al quinto piano di uno dei palazzoni di via Puricelli Guerra. Mentre scendeva le scale, ha sentito un odore di bruciato insistente.

Ha cercato di capire da dove venisse, annusando davanti a ogni porta. Poi si è affrettato a raggiungere l’auto parcheggiata sulla strada. Florin non era sereno. Ha deciso di tornare indietro e ha allertato alcuni conoscenti dello stesso palazzo per cercare di capire quale potesse essere la ragione di quell’odore inquietante.

Arrivato al terzo piano, ha provato ad aprire la porta di casa di un anziano ed è stato subito inondato da un fumo acre e scuro. In due sono entrati in casa, al buio. E mentre uno dei soccorritori si recava al contatore per abbassare il salvavita ed evitare conseguenze peggiori, Florin si è imbattuto nel corpo dell’unico occupante dell’appartamento.

L’uomo, 65 anni, era disteso sul pavimento, privo di sensi. Il romeno l’ha afferrato e lo ha trascinato fuori. Poi è tornato in casa per capire cosa stesse accadendo, scoprendo un incendio in camera da letto. Una vecchia lampada da comodino in acciaio era stata lasciata accesa accanto a un cuscino che ha preso fuoco. Le fiamme per fortuna sono state circoscritte al solo letto.

I vigili del fuoco sono poi riusciti ad evitare che si propagasse altrove. L’anziano, intossicato, è stato ricoverato in ospedale, ma le sue condizioni non risultano gravi.

IL RACCONTO DELL'EROE

Definirlo un eroe per caso sarebbe riduttivo. Perché quel ragazzone barbuto che ieri all’alba ha salvato da morte sicura un vicino di casa svenuto nel suo appartamento mentre in camera da letto si scatenava un incendio, quel gesto eroico lo ha compiuto con la coscienza e la determinazione di un cittadino dal grande senso civico, celato dietro una timidezza disarmante.

Lui è Florin Paraschiv, 43 anni, originario della Romania ma italiano di adozione perché nel nostro Paese ha messo su famiglia, con un bambino di 11 anni, e ha trovato lavoro come artigiano nel campo dei serramenti.
Racconta a fatica il suo gesto, ritenendo così normale che un cittadino si metta a disposizione di chi ha più bisogno.

«Non ho fatto nulla di speciale — dice intimidito da questa inattesa popolarità — Ho pensato alla sicurezza della mia famiglia e dei miei vicini. Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) mi sono svegliato molto presto perché avevo parcheggiato l’auto nella zona riservata al mercato. Dovevo uscire per andare al lavoro alle 6. Ma già alle 5 e mezza ero fuori dalla porta di casa per paura di prendere la multa. È stato lì che ho sentito quell’odore di bruciato».

Convinto di non aver fatto nulla di più del suo dovere, il giovane romeno continua a ripetere che «chiunque lo avrebbe fatto». E quasi non si rende conto che a salvare quell’anziano rimasto vittima del fumo, e forse l’intero palazzo da un incendio che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti, è stata quella sua determinazione che gli hanno impedito di lasciare casa con il dubbio che qualcosa non andasse.

Ieri all’ora di pranzo il dirigente del commissariato di polizia di Sesto Paola Morsiani ha voluto complimentarsi con Florin Paraschiv per il suo coraggio. Il suo nome sarà segnalato alla Questura tra quelli dei cittadini che compiono buone azioni. Ricevuto in commissariato dall’ispettore Carlo Moro, ha potuto raccontare la sua storia che una volta tanto rompe quel muro di pregiudizio verso gli stranieri e in particolare i romeni.

Ed è proprio su questo che Florin risponde con maggiore energia: «Ci sono tanti romeni come noi in Italia che lavorano onestamente e vivono in armonia con la propria famiglia, senza grilli per la testa. Purtroppo si parla sempre solamente di chi si comporta male. Alcuni romeni scappano in Italia perché in Romania hanno problemi con la legge. Lì non si scherza, mentre la convinzione è che in Italia si possa fare ciò che si vuole. Sono questi quelli che creano problemi. Ma ci sono tantissime brave persone che vivono rispettando la legge e il prossimo».

Dell’Italia dice che è un Paese bellissimo: «Ci sentiamo a casa nostra — racconta — Mio figlio frequenta la scuola Bauer a Cinisello e non la lascerebbe per nessun motivo, anche se da due anni viviamo a Sesto, perché si trova benissimo con i suoi amici. L’unico problema è che qualche tempo si fa più fatica a lavorare per via della crisi».

Ieri, dopo aver salvato una persona ed evitato una tragedia ben peggiore, l’unica preoccupazione di Florin era quella di tornare a lavorare: «Sono arrivato al lavoro un’ora più tardi. Ho spiegato al mio capo cosa era successo, lui mi ha creduto e mi ha fatto i complimenti».