Cinisello Balsamo, 25 novembre 2010 – Più che un progetto didattico, quella che si è creata al Parco dei Fiori è una speciale alchimia. Sono le poche parole pronunciate da un'insegnante che si era confusa tra il pubblico, a esprimere la rabbia e il dolore che da alcuni giorni attanaglia genitori e docenti della scuola elementare Parco dei Fiori. La giunta Gasparini ha infatti ufficializzato la decisione di chiudere il quarantennale istituto, fiore all'occhiello della scuola pubblica cinisellese.

Oltre 180 alunni. Dieci classi a misura di bambino. Una scuola che, pur piccola e priva di mensa e palestre, rappresenta quasi un modello d'avanguardia, lontana dalle auto e all'interno di un parco. Senza contare lo sviluppo di un modello didattico ed educativo che, proprio facendo leva sulle peculiarità strutturali delle piccole aule, si è sviluppato in modo unico e inimitabile, arrivando ad attrarre famiglie anche dai comuni vicini. Come è stato spiegato in una tesissima riunione che si è tenuta martedì sera nell'aula magna della scuola Parini, la Parco dei Fiori sarà sacrificata alla crisi economica comunale e i bambini trasferiti alla vicina Parini, che già oggi fa parte dello stesso circolo didattico.

Scuola dignitosa e senza colpe, se non quella di essere gigante, spaziosa e sotto utilizzata a causa della riduzione delle nascite. Allora perché chiudere proprio la Parco dei Fiori e non altre? Forse perché è così piccola e vicina (400 metri in linea d'aria) alla sua «gemella» Parini, in grado di contenere tutti e che oggi ha solo 163 iscritti. «Che senso ha chiudere proprio la scuola che serve 184 famiglie e fa registrare ogni anno il numero massimo di richieste ? — contesta Mariagrazia Motta, genitore e membro del Consiglio di circolo — Chi ha scelto questa scuola non ha scelto la struttura ma un insieme di cose. La più importante è il modello didattico, che si basa sul fatto che le classi hanno al massimo 20 allievi e gli insegnanti sono compatti e uniti».

Poco importa se l'assessore Natascia Magnani ha assicurato che gli insegnanti e il metodo saranno esportati alla Parini. «È una delusione fortissima che il Comune abbia deciso di chiudere un'esperienza di questo valore per meri motivi economici — ha sentenziato Alfredo Calderazzo, uno dei genitori — Mi pento anche di aver messo mano al portafogli quando l’amministrazione ci ha chiesto di partecipare alla spesa scolastica». Gli insegnanti l'hanno definit'o «un lutto dolorosissimo». Tra i genitori c'è chi si chiede come mai solo oggi si faccia presente che la scuola è strutturalmente inadeguata. «La palestra e la mensa mancano da sempre, ma i genitori la scelgono perché è una scuola modello», ha ribadito la mamma Isabella Villa. Il clima tra le famiglie è tutt'altro che rassegnato.

«Ci opporremo con tutte le nostre forze, perché non può esistere giustificazione a una scelta che boccia un modello di educazione che funziona — spiega Riccardo Malavolta, presidente del Consiglio di circolo e consigliere comunale —. Quello che non si comprende è che le famiglie della Parco dei Fiori non sono arrivate a questa scuola per caso ma l'hanno scelta, e la loro scelta educativa non può essere vanificata per risparmiare qualche migliaio di euro».