Dalla diffamazione alle scuse: l'antagonista regala a Salvini libro su Mussolini

Il ragazzo, portato in tribunale dall'ex ministro degli Interni, ha fatto mea culpa davanti al giudice

Matteo Salvini

Matteo Salvini

Milano, 30 ottobre 2020 - "C'è stato un mio errore nei toni, li ho usati mali e mi scuso in questo senso". Così si è espresso davanti al giudice di Milano il giovane antagonista accusato di avere diffamato e minacciato su Facebook il 25 aprile 2016 l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini, che oggi ha testimoniato come parte civile.

Il giovane antagonista milanese, assistito dai legali Eugenio Losco e Mauro Straini, fuori dall'aula ha regalato a Salvini, assistito dall'avvocato Claudia Eccher, il libro di Antonio Scurati su Mussolini e ha detto che ci potrà essere la "volontà comune di chiudere questo processo" con una conciliazione. Si è anche detto disponibile a fare una donazione «alle brigate volontarie per l'emergenza». Salvini gli ha consigliato di farla all'ospedale Buzzi di Milano e il giovane ha replicato: "Si può valutare, non c'è problema".

Il giudice in aula ha invitato più volte le parti a trovare una "componimento" della vicenda per chiudere il processo e le parti lavoreranno in questo senso. Intanto, il processo è stato rinviato all'11 dicembre.