Vimercate, operazione pioneristica salva l’arteria di un giovane ciclista

Un 'plug' ha riparato il vaso danneggiato da una caduta. Davide Ferrari: "Dopo l’incubo posso tornare a correre"

Davide Ferrari, lissonese di 22 anni

Davide Ferrari, lissonese di 22 anni

Vimercate (Monza) -  Prima della carriera c’era in gioco la salute, è con un intervento pionieristico che a Vimercate hanno salvato Davide Ferrari, il ciclista lissonese 22enne della Petroli Firenze Olpà che rischiava di non poter più gareggiare. Ora, invece è sicuro che per Natale sarà di nuovo in sella. A fare il miracolo sono stati Marcello Intotero e Dalmazio Frigerio. "Non finirò mai di ringraziarli – dice il campioncino –. Il calvario è cominciato con una brutta caduta nel Pavese il 22 settembre: frattura della tibia, del malleolo e della rotula, la diagnosi dopo il ricovero. Vengo operato e dimesso, ma una volta a casa sono cominciati i guai: svenimenti e malessere all’apparenza senza causa". Due altri passaggi in strutture ospedaliere e altrettanti interventi "tradizionali" promettono la guarigione che però non arriva, dopo il secondo tentativo andato a vuoto "avevo quasi perso le speranze". La soluzione comincia a prendere forma durante la vista con l’équipe multitasking a Vimercate.

"Il problema era diventato una lesione a un’arteria che metteva a rischio qualsiasi ambizione di riprendere l’attività – raccontano i primari che hanno guarito Davide – un quadro pericoloso che poteva finire con un’emorragia". Gli specialisti avevano davanti due strade: "Un’operazione tradizionale, piuttosto invasiva, o una, alternativa, con conseguenze meno problematiche, in anestesia locale, e quasi nessuna complicazioni dal punto di vista dei tempi di ripresa". D’accordo con il ragazzo e la famiglia optano per la seconda strada, "quella del buon senso".

In sala entrano il chirurgo vascolare e il radiologo Davide Guidetti, portano a termine tutti i passaggi senza riferimento in letteratura. All’apparenza sembra semplice: nell’arteria malata è stato infilato un plug, una sorta di tappo, per ripararla. Dopo una notte di degenza lo sportivo è tornato a casa e ora ha cominciato la fisioterapia, in piscina e in palestra per rimettersi in forma. "A gennaio sarò pronto per la nuova stagione. Sono grato ai medici che si sono presi a cuore il mio caso. Queste mesi di inattività e di dolore sono stati terribili, avevo paura di non tornare più a correre".