Troppo rumore disturba un italiano su due Meglio ridurre il volume, quando si può

I suoni oltre gli 80 decibel possono procurare danni. E quando si superano i 130 . scatta la soglia del dolore

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Ci sono dati eloquenti sugli effetti da rumore: circa il 50% della popolazione si dichiara disturbata dal rumore proveniente dalla strada, circa il 20% si ritiene fortemente danneggiata. In totale 6 milioni di persone in città ne sono colpite. Le conseguenze possono essere: diminuzione di udito (ipoacusia), ipereccitabilità, insonnia, problemi di concentrazione, malattie cardiovascolari in particolare aritmie. I suoni a partire dagli 80 decibel (dB) possono procurare già i primi danni all’udito. Per capirci: il parlato normale è solitamente al livello di 40 dB. Il rumore del traffico in città o di un treno che passa in velocità sono tutti suoni che si aggirano attorno agli 80 dB. In discoteca o ad un concerto pop oppure quando si ascolta musica con gli auricolari, solitamente il suono raggiunge e spesso supera i 90 dB. In questi casi, se si ascolta la musica a volume alto per oltre mezz’ora si corre già il rischio di danneggiare il proprio udito. Se il livello sale verso i 120 dB, si raggiunge la soglia critica dove il danno uditivo può essere immediato. Può verificarsi in abitazioni in vicinanza degli aeroporti: 120 decibel emessi dai motori degli aerei, possono essere percepiti addirittura come “intollerabili” fino a “dolorosi”. A 130 dB corrisponde la soglia del dolore. Tutti i dati concordano nel riferire che chi vive nel silenzio delle colline e dei monti campa meglio ed ha aspettative di vita maggiore dei condannati dal traffico dei centri urbani.

Cosa fare? Ci sono provvedimenti individuali che possono riassumersi in queste precauzioni: evitare per quanto possibili la scelta di abitazioni e di lavorazioni che espongano a rumorosità prolungata; indossare adeguata protezione dell’udito se si superano gli 85 dB; ridurre il volume di televisione, stereo e iPod; limitare il volume particolarmente se si si utilizzano cuffie o auricolari; usare otoprotettori o tappi antirumore quando si va a concerti rock o in discoteca; non sostare mai troppo vicino agli altoparlanti; indossare cuffie protettive o otoprotettori quando si utilizzano macchinari rumorosi come trapani, tagliaerba ecc. Dopodiché i criteri preventivi passano alla grande industria delle fabbricazioni, delle lavorazioni, del traffico e degli ambienti di divertimento, attuando una vigilanza sistematica che ci consenta giusti equilibri di vita.

Roberto Baldi