Nero, verde o bianco: tutti i colori del tè

Le proprietà antiossidanti dei polifenoli contrastano i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare

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di Maria Cristina Righi

Un proverbio cinese dice che è meglio restare tre giorni senza cibo che un giorno senza tè, mentre un altro sostene che una vita non basta per scoprire tutte le varietà esistenti al mondo. Nel 1211 il monaco giapponese Eisai scriveva "il tè è una medicina miracolosa per il mantenimento della salute. Inoltre ha il potere straordinario di allungare la vita". Verde, quello che si utilizza maggiormente in Oriente, sembra davvero essere uno tra gli ingredienti quasi miracolosi di questo millennio. La differenza con quello nero che da secoli consumiamo in Occidente è che il tè verde non subisce un processo di torrefazione, quindi le foglie mantengono intatto il contenuto di vitamine e minerali. Infatti nel tè verde sono contenuti 320 componenti chimici. Tra questi i più importanti sono i polifenoli (30% del totale), in particolare la catechina, il più potente presente in natura, un potenziatore di antiossidanti che può far aumentare la forza delle molecole anti-radicali, già presenti naturalmente nel corpo. Ma il tè contiene anche la quercitina e i tannini, tutti elementi importanti contro l’ossidazione del colesterolo e l’aggregazione delle piastrine. Gli antiossidanti contenuti nel tè aiutano quindi a migliorare la circolazione e (pare) anche a prevenire i tumori. Il tè verde poi è in grado di stimolare il metabolismo dei grassi grazie alla teobromina. "Il tè verde e il tè nero provengono dalla stessa pianta, la Camelia Sinensis, un arbusto dalle piccole foglie verde scuro – spiega Umberto Borellini, docente di cosmetologia in scuole di medicina estetica e università, come Roma Tor Vergata – Ma il nero subisce una breve torrefazione, quindi nel verde, più naturale, i principi attivi (soprattutto polifenoli, vitamina C e vitamine del gruppo B) si mantengono inalterati. Il tè contiene anche EGCG, epigallocatechina, un altro ottimo antiossidante". In Cina è uno stile di vita, in Giappone una cerimonia segreta, in Tibet e nel Sahara un aiuto alla sopravvivenza.

La versione classica si beve in tazza (quattro o cinque al giorno è la dose ideale per avere un significativo apporto antiossidante) per togliere la sete anche alle temperature più elevate, disintossicarsi, eliminare i grassi, diminuire il tasso di colesterolo e aumentare la resistenza dei capillari, ma anche indurre alla calma e alla riflessione. Poi c’è la versione trattamento di bellezza che contiene tè, verde prevalentemente, ma anche l’olio essenziale della pianta. "Per quanto riguarda i prodotti di bellezza l’attenzione va posta soprattutto nella lettura degli ingredienti – avverte Umberto Borellini – Dal 1998 è obbligatoria la segnalazione in ordine decrescente secondo la quantità. Il nostro prodotto deve avere tra gli ingredienti la Camelia Sinensis. Se è segnalato semplicemente tè verde o tè nero allora molto facilmente si tratta di un’essenza costruita in laboratorio, che ha il profumo del tè ma non l’efficacia dei suoi componenti". Nelle creme per il viso ha una funzione anti-age, ancora più efficace della vitamina E, un’azione lenitiva e calmante, un effetto opacizzante immediato e duraturo. Trattamento rassodante e dall’effetto lifting, il tè funziona da scudo protettivo, anti-radicali liberi. Normalizza le pelli miste e grasse e sfrutta le sue proprietà antibatteriche. Tè per il contorno occhi che riduce lo stress localizzato e protegge dalle irritazioni, per il corpo che rende la pelle più compatta ed elastica, per le mani.

Dopo il verde e il nero, una degli ultimi tipi di tè utilizzati nel mondo beauty è il bianco. È il più raro (e costoso) del mondo e si prepara a sostituire il già noto tè verde per il suo contenuto ancora più elevato di polifenoli, dalle proprietà antiossidanti. La differenza sta proprio nell’assoluta assenza di fermentazione. Il tè bianco, conosciuto in Cina come Yinzhen (aghi d’argento), viene raccolto solo in alcuni giorni, in primavera, nella provincia di Fujian, quando i boccioli sono appena schiusi. Ci vogliono circa 80mila germogli per ottenere mezzo kg di questo tè profumatissimo e tanto amato dagli imperatori della dinastia Song che lo ritenevano l’elisir di eterna giovinezza. Le foglie, raccolte al massimo della loro energia, mantengono intatto il contenuto di antiossidanti perché sono soltanto seccate naturalmente al sole. Infatti la forza antiossidante del tè bianco è tre volte superiore a quella del tè verde e corrisponde a dodici bicchieri di spremuta d’arancia.