Apparecchi acustici Sono meno invasivi

Rappresentano il 12,1% della popolazione italiana le persone con problemi di udito (perlopiù over 65) che per effetto della pandemia hanno vissuto deprivazione sensoriale acustica (suoni rarefatti, rumori sordi, voci familiari assenti) dovute al distanziamento sociale. Secondo Anifa, Confindustria dispositivi durante i lockdown, quasi nessuno si sottopone alle prove audiometriche. "Questo atteggiamento rinunciatario genera stati depressivi – ha dichiarato Sandro Lombardi, presidente Anifa - per questo le nostre imprese si impegnano a ridurre le conseguenze derivate dall’ipoacusia attraverso un investimento costante in ricerca e sviluppo, per offrire apparecchi acustici sempre meno invasivi e maggiormente personalizzati, capaci di colmare il gap uditivo in maniera più naturale".