Milano, 19 ottobre 2010 - L’Inner Wheel Milano S. Carlo Naviglio Grande ha organizzato una serata conviviale a cui sono state invitate la Prof.ssa Armanda Jori e la Dott.ssa Carlotta Franchi, entrambe ricercatrici dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”. Durante l’incontro si è discusso del progetto “Censimento e valutazione dei servizi per la cura dei malati di demenza in Lombardia”, reso possibile anche grazie a borse di studio assegnate dallo stesso Club rotariano, di cui ha beneficiato anche la dott.ssa Franchi.

 

In Lombardia la demenza interessa circa 80 mila persone di cui 48mila con demenza di Alzheimer (DA).Oltre al fatto che ad oggi mancano ancora dei farmaci realmente efficaci nel curare questa patologia, questi malati vanno incontro ad esigenze terapeutiche ed assistenziali sempre maggiori man mano che la malattia progredisce. L’assistenza di un malato di Alzheimer comporta quindi un impegno gravoso per i familiari e per chi lo assiste(caregiver), aggravato dalle difficoltà e dalla mancanza di informazioni che si riscontrano nell’individuare i servizi opportuni a cui rivolgersi.

La ricerca ha censito 81 Unità di Valutazione Alzheimer presenti sul territorio lombardo, tra cui ne sono state selezionate 20, intervistate attraverso un questionario, per poi confrontarne le performance mediante l’uso di indicatori costruiti in relazione ai tre assi della qualità: struttura, processo ed esito.

La Dott.ssa Carlotta Franchi ha commentato: "L’analisi quantitativa e comparativa ha mostrato il raggiungimento di un valore medio sul punteggio totale ottenibile di quasi tutte le Unità di Valutazione Alzheimer, mettendo in luce comunque alcune differenze tra le singole strutture ed ulteriori margini di migliorabilità qualitativa per un servizio più efficiente e vicino alle esigenze del malato".

 

E’ stato poi presentato un altro progetto effettuato nei territori di tre ASL lombarde, denominato “Studio sull’uso degli inibitori delle Colinesterasi nei pazienti Alzheimer nelle ASL di Milano, Brescia e Lecco”, nel quale sono stati valutati i trend di utilizzo dei farmaci anticolinesterasici (gli unici farmaci approvati per il trattamento delle forme di Alzheimer lieve-moderato) dove si è riscontrato un aumento del loro utilizzo dal 2002 al 2004, a partire dal quale è iniziata una fase stabile di consumo, probabilmente in seguito alla scarsa fiducia dimostrata sull’efficacia di questi farmaci nei miglioramenti attesi.

"L’incertezza ed i limiti delle terapie farmacologiche ad oggi esistenti – ha sostenuto la Prof.ssa Armanda Jori - dovrebbero far aumentare gli sforzi della ricerca di base e farmaco-epidemiologica nello sviluppo di nuove ipotesi patogenetiche e di nuovi farmaci per questi pazienti".