Operai in rivolta alla Sirti di Rho: "Uniti contro gli 833 licenziamenti"

In trent’anni l’azienda ha già perso tre quarti dei dipendenti

I lavoratori della Sirti in agitazione con i sindacati

I lavoratori della Sirti in agitazione con i sindacati

Rho (Milano), 21 febbraio 2019 - «Lavoro qui da trent’anni, quando mi hanno assunto eravamo in 17.000 in Italia adesso siano 4.200 e dobbiamo difendere il nostro posto di lavoro perché vogliono trasformare l’azienda e affidare il nostro lavoro ad altri». Cinquantatre anni, Franco De Luca, è un dipendente della Sirti di Rho e si occupa dell’installazione di apparati. A lui mancano solo quattro anni alla pensione, ma oggi quel traguardo è diventato un miraggio perché l’azienda, specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di grandi reti di telecomunicazione, ha annunciato 833 licenziamenti. Sciopero e presidio davanti ai cancelli, ieri mattina, in via Giuseppe Di Vittorio a Mazzo di Rho.

«L’azienda vuole partire con la procedura di licenziamento collettivo e affidare il lavoro in maniera selvaggia con appalti e subappalti in questi modo i gruppi dirigenti aziendali guadagnano di più - dichiara Roberta Turi, segretaria generale della Fiom Cgil - qua non c’è in gioco solo il futuro della Sirti ma del Paese, di questa vicenda se ne deve occupare il Governo e chi ha le competenze per farlo». Cartelli e striscioni di protesta appesi sulla cancellata, bandiere del sindacato, fischietti e megafono per ribadire la contrarietà al Piano di riorganizzazione presentato dall’amministratore delegato, Roberto Loiola, con un’adesione totale allo sciopero.

«Siamo molto preoccupati perchè qui ci sono tutti padri di famiglia con il mutuo della casa, bollette da pagare e figli da crescere - spiega Marcello Frangella, dipendenti Sirti - non mi aspettavo tutti questi licenziamenti, ma dobbiamo stare uniti per difendere il futuro di tutti». Al presidio di protesta hanno partecipato anche Massimo Bonini, della Camera del Lavoro di Milano e Francesco Aufieri, segretario generale della Slc Cgil di Milano, «ci opporremo in tutti i modi a questo piano».

Gli scioperi di questi giorni in tutta Italia sono stati la prima risposta dei lavoratori, «l’adesione al 100% non era scontata, invece la protesta è stata compatta e corale - spiega Pietro Locatelli, coordinatore sindacale nazionale di Sirti - l’amministratore delegato prima annuncia i licenziamenti e poi ci dice che vuole dialogare con noi, è come sedersi ad un tavolo della trattativa con la pistola puntata alla tempia. Noi chiediamo a Sirti di non aprire la procedura di mobilità e al Governo di aprire con urgenza un tavolo di crisi. Quella di Sirti è la seconda vertenza sindacale in Italia per numero di addetti coinvolti».

Anche l’assessore rhodense al lavoro, Nicola Violante, ha incontrato i lavoratori in protesta ed espresso solidarietà e vicinanza a nome dell’amministrazione comunale.