Rho, Sirti taglia 833 posti di lavoro

Protesta davanti allo stabilimento di via Di Vittorio

Il presidio nella sede fiorentina di Calenzano

Il presidio nella sede fiorentina di Calenzano

Rho (Milano), 20 febbraio 2018 - Quattro ore di sciopero con presidio davanti ai cancelli della Sirti di Mazzo di Rho. Dopo Palermo, Galatina (Lecce) e Calenzano (Firenze), mercoledì  la protesta contro gli 833 licenziamenti annunciati dall’azienda specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di reti di telecomunicazioni, arriva alle porte di Milano.

Dalle 8 alle 12 i lavoratori della sede di via Di Vittorio incroceranno le braccia, arrabbiati per gli annunciati tagli e amareggiati per quello che ha scritto l’amministratore delegato: «Ha inviato una mail a tutti i dipendenti per convincerli della bontà del piano di trasformazione e chiedergli di supportarli nel cambiamento - dichiara Roberta Turi, segretaria generale della Fiom di Milano - anche noi vogliamo trasformare l’azienda, ma senza licenziare 833 lavoratori. Riteniamo inaccettabile che la Sirti abbia deciso di lasciare a casa proprio quei lavoratori che dovrebbero portare a termine il piano banda ultralarga e intraprendere le attività previste per il 5G. Tra i lavoratori in esubero, infatti, ci sono anche coloro che posano la fibra e lavoratori del radiomobile». Secondo il sindacato il motivo vero dei licenziamenti annunciati è che «i gruppi dirigenti aziendali vorrebbero guadagnare di più utilizzando in maniera selvaggia appalti e subappalti. E in futuro non sono esclusi altri tagli».

Da parte sua Sirti, precisa che quella avviata è una «fase di negoziazione finalizzata all’implementazione di un nuovo assetto organizzativo della propria business-unit Telco Infrastructures, per allineare il business alle attuali condizioni di mercato e salvaguardare la competitività a lungo termine del Gruppo». All’origine di questa trasformazione, definita dalla stessa azienda «inevitabile e difficile», c’è una contrazione del giro d’affari che ha interessato tutti gli operatori del settore, Sirti compresa. In una nota stampa, infine, assicura che si impegnerà a lavorare a stretto contatto con le organizzazioni sindacali per sviluppare un piano sociale condiviso, al fine di minimizzare il più possibile l’impatto sugli 833 lavoratori coinvolti nel progetto.