Da Pero al resto del mondo: il futuro dell’agricoltura

La multinazionale italiana Sipcam Oxon si appresta ad aprire nuove sedi e a raccogliere la sfida dell’emergenza sanitaria

Una suggestiva immagine dello stabilimento di Pero dell’azienda agrofarmaceutica

Una suggestiva immagine dello stabilimento di Pero dell’azienda agrofarmaceutica

Pero (Milano), 22 maggio 2020 - Da Pero al Cile, Paraguay, Russia e Thailandia. La Sipcam Oxon, multinazionale italiana dell’agrofarmaco con headquarter a Pero, si prepara ad affrontare le sfide del cambiamento con l’apertura di nuove sedi nel secondo semestre 2020. "Dopo la crisi determinata da Covid-19 saranno richieste maggiori attenzioni al comparto agricolo - afferma Nadia Gagliardini, presidente del Gruppo Sipcam Oxon - l’agricoltura dovrà sempre più provvedere a produrre cibo in quantità sufficiente per tutti nel rispetto dei parametri qualitativi imposti dal mercato. Per questo ci sarà l’esigenza di sviluppare prodotti sempre più sostenibili, che saranno meno numerosi a causa di restrizioni normative (in particolare in Europa); maggiori investimenti in innovazione e più informazioni da parte dei clienti. Dovremo confrontarci con nuove sfide: la capacità di gestire le resistenze, l’agricoltura digitale, la crescita delle fusioni e acquisizioni in un settore caratterizzato da forte concentrazione".

Di fronte a questo scenario la Sipcam Oxon, mille dipendenti in tutto il mondo di cui 400 in Italia, ricavi 2019 pari a 458 milioni di euro, ha numeri e competenze professionali per affrontare i cambiamenti che ci saranno anche alla luce dell’emergenza Coronavirus. "Secondo le nostre previsioni - afferma Giovanni Affaba, Group Ceo - nei prossimi anni saranno presenti sul mercato meno prodotti rispetto a oggi e molti meno rispetto al passato, a causa delle crescenti restrizioni normative, soprattutto nell’Unione Europea. Inoltre, ci sarà una maggiore richiesta di prodotti più naturali e sarà anche necessario informare meglio i consumatori".

Cambieranno anche gli attori del mercato e la Cina avrà un ruolo determinante sia negli investimenti che nella produzione, "La nostra vision – spiega Affaba - è quella di contribuire a soddisfare le crescenti esigenze alimentari del pianeta, sostenendo gli agricoltori in una produzione alimentare efficace, efficiente e rispettosa dell’ambiente, attraverso soluzioni sostenibili e innovative. La mission, invece, è quella di affermarci tra i primi 15 attori globali nello sviluppo, produzione e commercializzazione di agrotecnologie". Oltre alla produzione attuale saranno individuate soluzioni innovative e ampliata la presenza su nuovi mercati, con un sogno nel cassetto: "Abbiamo l’obiettivo di diventare più grandi, di sviluppare il portafoglio prodotti e i mercati nei quali siamo e saremo presenti e di tutelare ed espandere il livello occupazionale, che già oggi è di circa 1.000 persone nel mondo".