Il tour italiano 'Stop al bullismo' decolla da Settimo Milanese

Una campagna per far incontrare giovani e influencer

Il gruppo “House of talent”

Il gruppo “House of talent”

Settimo Milanese (Milano), 1 marzo 2019 - ​«Abbiamo accettato di partecipare a questo tour perché ci dà la possibilità di parlare ai ragazzi su temi importanti, come quello del bullismo, cosa che attraverso i social network non riusciamo a fare». Ventidue anni, Matteo Altieri è il Founder e Ceo di “House of talent”, la prima crew di influencer italiana nata nel 2017 e che in pochi mesi ha spopolato sul web. Il gruppo è protagonista del tour educativo e formativo “Stop al bullismo”, partito ieri dal centro commerciale di Settimo e che nei prossimi mesi farà tappa in tutta Italia.

A promuovere il progetto è stato Cbre, leader mondiale nella consulenza immobiliare e gestione centri commerciali: «Il bullismo – dichiara Franco Rinaldi, Head of Asset Services & Business Development – è un fenomeno sociale con cui i giovani oggi devono confrontarsi sempre di più, ed è per questo che diventa cruciale trovare luoghi dove affrontare questo tema. I centri commerciali sono oggi spazi di aggregazione e socializzazione dei giovani, per questo abbiamo sentito la responsabilità, in qualità di gestori, e abbiamo voluto lanciare una campagna di sensibilizzazione in questi luoghi su tutto il territorio nazionale». Al mattino la testimonianza di due psicologi e psicoterapeuti, Rosanna Schiralli e Ulisse Mariani e l’incontro con gli alunni delle scuole. Nel pomeriggio sul palcoscenico i testimonial del gruppo “House of talent”: «A scuola faccio molto fatica ad essere accettata per come sono, perché molti mi identificano con il mio lavoro – racconta Caterina Cantori, 16 anni, studentessa liceo artistico – quello che mi sento di dire è di non ascoltare critiche e giudizi di tutti, ma di avere coraggio e di seguire i propri sogni con determinazione».

Giovanissimi, consapevoli dell’influenza che hanno su centinaia di migliaia di giovani e convinti della “bontà dei social”: «Spesso si usano i social per dire delle schiocchezze, io credo che invece possano essere strumenti per condividere contenuti seri – spiega Brunella Cacciuni, 17 anni, studentessa liceo scientifico – Sono moltissimi i ragazzi che ci scrivono e chiedono consigli perché spesso hanno vergogna di parlare con i genitori». Con i loro monologhi e dialoghi raccontano al pubblico di bulli e vittime: «Io fortunatamente non ho vissuto esperienze di bullismo, per scrivere i testi dello spettacolo mi sono documentato moltissimo – spiega Federico Mancosu, 19 anni, liceo delle scienze umane – racconto di un bullo e invito i ragazzi a trovare qualcuno con cui parlare».