Baranzate, la morte di Stefano resta un giallo

La famiglia chiusa nel riserbo non crede al suicidio. L'autopsia farà chiarezza

L'auto parcheggiata dal ragazzo prima di morire

L'auto parcheggiata dal ragazzo prima di morire

Baranzate (Milano), 14 luglio 2019 - Cosa è successo a Stefano Marinoni e perché? Sono ancora molti gli interrogativi da chiarire sulla morte del giovane elettricista di 22 anni di Baranzate, scomparso da casa giovedì 4 luglio e ritrovato ieri senza vita. Il suo corpo giaceva nelle campagne fra Rho e Arese, ai piedi di un traliccio dell’alta tensione, da cui forse si sarebbe gettato. Nessun segno evidente di violenza ma una frattura allo sterno che al momento apre più scenari.

Gli inquirenti stanno lavorando a tutte le piste possibili. Cosa faceva Stefano ad Arese, conosceva qualcuno o è la casuale tappa finale di un vagare a vuoto in preda ai peggiori pensieri? Non era da Stefano, però, secondo la descrizione dei genitori, allontanarsi in quel modo senza documenti, senza patente. Si aspettano i risultati dall’autopsia, attesa nei primi giorni della settimana, per poter sciogliere qualche nodo.

I carabinieri della Compagnia di Rho nelle ultime ore dopo il ritrovamento del corpo, hanno sentito diversi testimoni per cercare di capire da quanto tempo la Smart bianca del ragazzo, parcheggiata impeccabilmente, fosse ferma in via Cantù ad Arese dove è stata ritrovata dalla Polizia locale. Pochi metri più in là il corpo di Stefano in avanzato stato di decomposizione, i familiari lo hanno potuto riconoscere dai vestiti che indossava, gli stessi di quando è uscito di casa per l’ultima volta. Via Cantù è una strada senza uscita, tranquilla, appartata, circondata dai campi. Nella palazzina a cui conduce, andata a fuoco la scorsa estate, sono in corso i lavori per la ricostruzione. Il campo confinante in cui è stato ritrovato il corpo del ragazzo è diviso in due: da una parte coltivato, dall’altra parte, invece, sotto il traliccio ci sono terra e sassi del cantiere in corso. Non sono state refertate, al momento, pietre o altri oggetti che potrebbero far pensare a una aggressione.

La famiglia distrutta dal dolore si è chiusa nel silenzio. A Baranzate in segno di lutto è stata annullata la festa cittadina in programma. In un momento, come la morte inspiegabile di un ragazzo di 22 anni, in cui non si trovano le parole per poter dare anche solo un po’ di conforto, commuove leggere sui social lo sgomento di una donna che scrive: «Stefano era diventato il figlio di tutti».