Rho, trova 150 euro e li porta alla polizia: ora sono suoi e li dona agli oratori

E' passato un anno e non essendo stata reclamata da nessuno aveva diritto a ricevere la somma. Il 12 enne dal cuore d'oro: "Non sono miei, è giusto usarli per tutta la comunità"

Mohamed Amin Machrouhi con il sindaco Pietro Romano

Mohamed Amin Machrouhi con il sindaco Pietro Romano

Rho, 19 settembre 2019 - Della sua grande onestà abbiamo già scritto: il 9 luglio 2018 uscendo dall’oratorio San Giovanni di Rho aveva notato sul marciapiede dei soldi all’interno di una cartelletta, li aveva raccolti pensando fossero dei fac-simile ma guardandoli bene si era reso conto che si trattava di denaro vero e li aveva portati al commissariato di Rho-Pero. Anche del premio di Cittadino meritevole assegnatogli dal Rotary Club Milano International avevamo scritto. E pure dell’incontro con il sindaco Pietro Romano e la giunta comunale.

Ora, Mohamed Amin Machrouhi, 12 anni, origini marocchine e residente a Rho, fa parlare ancora di sé. Essendo trascorso un anno da quando ha trovato e consegnato i soldi, non avendoli reclamati nessuno, aveva diritto a ricevere la somma rinvenuta. Così è stato: nei giorni scorsi si è recato al commissariato di via Sauro e ha ritirato i 150 euro. Fin qui nulla di straordinario se non fosse che l’epilogo di questa storia è che Amin ha usato i soldi per acquistare giochi e altro materiale che ha regalato all’oratorio di Mazzo e di San Pietro. «Quei soldi non sono miei, è giusto usarli per tutta la comunità», ha commentato il ragazzino che frequenta la seconda media all’istituto San Carlo.

E' mamma Nezha Lahlou a raccontare la decisione di Amin anche se non vuole che si enfatizzi un gesto fatto dal figlio con grande spontaneità. «Quando Amin ha saputo che i soldi trovati sarebbero diventati suoi non ci ha pensato neanche un attimo, ha detto subito che avrebbe comprato giochi per gli oratori, ha chiesto direttamente al parroco di che cosa avevano bisogno e poi siamo andati insieme alla Decathlon a comprarli – spiega – Abbiamo preso palloni da basket, racchette e palline da ping pong, palline di spugna e siccome quando ha finito la lista dei giochi che avevano bisogno avanzavano ancora pochi euro, ha preso anche qualche gioco per i più piccoli. Voleva regalare qualcosa a tutti». Onesto e dal grande cuore, Amin non ama raccontare quello che ha fatto, forse perché teme di essere schernito da qualche amico che avrebbe usato quei soldi in altro modo. Ma un finale così, non si poteva tacere.