Collettivo giovanile occupa un'area dismessa a Settimo. E il rave party sveglia i vicini

Il rave party è iniziato venerdì sera, tardi. Centinaia di giovani hanno occupato abusivamente un’area industriale dismessa di via Sabin

Alcuni mezzi arrivati venerdì sera nella fabbrica  dismessa di via Sabin

Alcuni mezzi arrivati venerdì sera nella fabbrica dismessa di via Sabin

Settimo  Milanese (Milano), 26 novembre 2017 - Stavolta il rave party è iniziato venerdì sera, tardi. Centinaia di giovani hanno occupato abusivamente un’area industriale dismessa di via Sabin a Settimo Milanese. L’invito alla festa illegale aveva la firma di «Proprietà Pirata Riot Club», un collettivo di giovani che da anni occupa capannoni e aree abbandonate con l’obiettivo di trasformarli in luoghi di aggregazione giovanile.

Venerdì sera la musica ad alto volume ha svegliato i residenti che abitano nelle vicinanze e al centralino del 112 sono arrivate moltissime chiamate dei cittadini. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Rho che organizzato una vigilanza dinamica del luogo per tutta la notte e ieri, in collaborazione con la polizia locale, in attesa di capire le intenzioni dei giovani provenienti da tutta Italia. Anche ieri pomeriggio c’è stato un viavai di gruppi che hanno raggiunto il capannone in auto o con vecchi camper, con stereo per la musica, alcolici e sostanze per lo sballo. «Stiamo monitorando la situazione con le forze dell’ordine, ovviamente non sappiano se i giovani resteranno lì per tutto il week end», dice il sindaco, Sara Santagostino.

Preoccupazione e malumori tra i cittadini che temono una seconda ondata di centinaia di giovani nella notte tra sabato e domenica, «le istituzioni si nascondono sempre dietro la scusa che non possono fare niente perché si tratta di una proprietà privata - denuncia un residente - forse bisognerebbe evitare il degrado delle aree industriali per evitare queste feste». Si tratta del secondo rave party in pochi mesi nel capannone industriale di via Sabin, abbandonato da anni. Ad ottobre i carabinieri erano riusciti identificare e denunciare all’autorità giudiziaria ben 101 giovani, di cui quattro minorenni e cinque stranieri, per il reato di invasione di edifici. All’occupazione abusiva dell’edificio da parte dei giovani, infatti, era seguita una denuncia da parte della proprietà dello stabile.