Prigioniero in Mauritania, l'appello a Mattarella

Cristian Provvisionato scrive al presidente della Repubblica: "Arrestato ingiustamente, sto male. La prego, mi faccia tornare in Italia"

Provvisionato ha perso quasi 30 chili

Provvisionato ha perso quasi 30 chili

Cornaredo (Milano), 15 maggio 2016 - Un accorato appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E' quello di Cristian Provvisionato, da otto mesi detenuto in una stazione di polizia in Mauritania, in attesa di un processo per un reato che, dice, "non ho mai commesso".  Sofferente per il diabete, dimagrito di quasi 30 chili in questi mesi di prigionia, Provvisionato  scrive a  Mattarella per chiedergli "con tutto il cuore un intervento per farmi rientrare in Patria il più presto possibile". L'uomo,  che attraverso i suoi familiari ha già divulgato una lettera-appello sul proprio caso (come pubblicato dal Giorno il 10 maggio scorso), nello scritto  ricostruisce la sua  complessa vicenda. Era stato mandato in Mauritania nell'agosto scorso dall'azienda per cui lavorava, che opera nel campo delle investigazioni private, per sostituire un altro italiano che doveva rientrare in Italia. Il compito doveva essere quello di fare una dimostrazione di alcuni prodotti. E' finita in un arresto per truffa ai danni del governo mauritano che Provvisionato è sicuro derivare "da uno scambio di persona". 

Ora, si legge nella lettera, "il Governo mauritano si ostina a tenermi in detenzione anche davanti all'evidenza che sono parte lesa come loro in questa vicenda. È un fatto gravissimo: sono l'unico agli arresti mentre tutti i veri responsabili di questa truffa sono liberi". Nonostante tutti gli sforzi della Farnesina e dell'ambasciata italiana di Rabat, "c'è un muro da parte delle autorità mauritane che non vuole cedere". E invoca quindi l'intervento di Mattarella "contro questa gravissima ingiustizia. La prego - dice rivolto al capo dello Stato - di fermare tutto questo prima che si trasformi in una tragedia, non posso curarmi come dovrei, non posso sostenere le giuste visite mediche per il diabete, inizio a temere seriamente per la mia salute".