I profughi arrivati a marzo
Rho (Milano), 3 luglio 2016 - "Ho letto le dichiarazioni del sindaco Sala sui giornali: la mia posizione non è cambiata rispetto ad alcuni mesi fa. Sono contrario all’ipotesi di ospitare un numero così elevato di profughi in un unico luogo, inoltre vanno rispettati gli accordi, quel campo base va smantellato e l’area restituita al nostro Comune".
È perentorio il sindaco di Rho, Pietro Romano. A due settimane dalla sua riconferma sulla poltrona di primo cittadino, si trova ad affrontare di nuovo l’emergenza profughi. Questa volta l’idea di utilizzare il campo base di Expo, situato in fondo alla via Risorgimento nella frazione Mazzo, per l’accoglienza di centinaia di richiedenti asilo politico è del neoeletto sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "Non ci siamo ancora sentiti telefonicamente. Magari lo farò nei prossimi giorni. A marzo avevo manifestato la mia contrarietà a questa ipotesi e oggi la confermo - aggiunge -: il Comune sta già facendo la sua parte sull’accoglienza, se è necessario fare di più è giusto avviare un confronto con tutti i Comuni di Città Metropolitana".
Contro l’ipotesi anche il rhodense Fabrizio Cecchetti, vicepresidente del Consiglio regionale (Lega Nord) che nelle scorse ore aveva chiesto a Romano di "battere un colpo". «A marzo – spiega Cecchetti - ne avevano mandati già un centinaio nel campo base, salvo poi farli sloggiare in 48 ore perché quella decisione avrebbe danneggiato i candidati Pd in campagna elettorale. Era però palese la volontà di utilizzare quell’area dopo le elezioni per ospitare i clandestini. Dal centrosinistra qualcuno ha avuto il coraggio di dire che raccontavamo balle. Chi aveva ragione? Ora aspettiamo che Romano dalle parole faccia seguire i fatti opponendosi con ogni mezzo alla realizzazione della cittadella dei clandestini del campo base Expo".